[RECENSIONE] LA PAZIENZA DEL SASSO - CARMELA SCOTTI - GARZANTI


Buongiorno Sognalettori,
oggi ho scelto di parlarvi di "LA PAZIENZA DEL SASSO" di Carmela Scotti, pubblicato dalla casa editrice Garzanti, che ringrazio moltissimo per il file digitale del libro.

Carmela Scotti si è diplomata in pittura e fotografia all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Ha vissuto a Palermo, a Roma e a Milano, facendo i mestieri più diversi. Oggi vive in Brianza e collabora con i settimanali «Cronaca Vera» e «Tu Style». L’imperfetta, il suo romanzo d’esordio, è stato finalista al prestigioso premio Calvino. Chiedi al cielo è il suo secondo libro.


IL ROMANZO


Titolo: La pazienza del sasso
Autore: Carmela Scotti
Data di uscita: 25 Marzo 2021
Genere: Narrativa Contemporanea Italiana
Pagine: 240

È solo guardando al passato che possiamo costruirci un futuro. Della madre, Argia ricorda lo sguardo sereno mentre fa danzare le dita sui tasti del pianoforte. Il suo profumo, nei pomeriggi in cui le insegna a intrecciare i fili con il tombolo nella soffitta calda. In quei momenti, Argia si sente il centro dell’universo materno e vorrebbe occupare quel posto per sempre. Ma il suo si rivela presto un desiderio impossibile. Quando sua sorella Dervia viene al mondo, la prima cosa che fa è toglierle quel primato. Senza alcuno sforzo. Del resto, Dervia è tutto ciò che Argia non è mai stata: bella, aggraziata e fragile. Di una fragilità che è naturale proteggere, ma è altrettanto facile colpire. Bastano piccoli dispetti, un rifiuto a una richiesta di aiuto, un silenzio troppo profondo, perché Argia sfoghi l’invidia e la gelosia che le si muovono dentro e, crescendo, si abbandoni a gesti e ripicche sempre più velenosi nei confronti di Dervia. Fino a raggiungere il punto di non ritorno. Da allora sono passati anni. Argia si è rifatta una vita lontano dall’aspra Sicilia dove è cresciuta. Lontano da un passato troppo pieno di rancore e frustrazione. Eppure, intorno a sé vede solo macerie. E si rende conto che i legami di sangue, per quanto non cercati e non voluti, restano eterni e ci definiscono. Per questo deve tornare nel Belice. Per riallacciare i fili di un’esistenza che altrimenti resterebbe soffocata dai fantasmi di un tempo che non esiste più.

Carmela Scotti torna a sondare le zone d’ombra dell’animo umano con la penna affilata, precisa e tagliente che la contraddistingue fin dal suo esordio, L’imperfetta, con cui ha convinto anche la critica più esigente. La pazienza del sasso è una storia che ci parla di legami familiari. Di espiazione. E del perdono che si cerca quando la verità, avvolta dalle nebbie del tempo, diventa opaca e rischia di confondersi con l’ossessione.


La nostra mente è talmente fragile che un piccolo evento può cambiare completamente la nostra vita e i nostri sentimenti verso le persone che amiamo.

La pazienza del sasso è un libro composto da tanti piccoli capitoli, ognuno dei quali arriva dritto al cuore, offrendo forti e sconvolgenti emozioni che tolgono il fiato.

La storia viene raccontata da Argia, durante un viaggio, fisico e mentale: da Milano porta le ceneri della sorella Dervia, nella Sicilia della loro infanzia.
Argia viene accompagnata da Nicola, suo amico d’infanzia e da suo figlio Lucio durante questo viaggio, che sembra, o forse non vorrebbe finire mai.

Potrebbe sembrare un viaggio dove il ricordo e la malinconia fanno da protagonisti, ma sin dalle prime pagine si intuisce che il rapporto tra le due sorelle era un legame molto forte ma allo stesso tempo ricco di rabbia e odio, infatti Argia rivela da subito la sua sete di vendetta nei confronti della sorella, che ad un certo punto della sua vita da bambina felice ha stravolto la sua esistenza, cambiando per sempre l’equilibrio e le attenzioni che sua madre aveva sempre avuto per lei.

“Da quel giorno decisi come avrebbe dovuto essere la mia vita, in virtù di un destino che qualcun altro aveva scelto per me. Da allora, ho tenuto in caldo la mia rabbia fino a farla esplodere in un’unica direzione, quella dove si trovava Dervia, il bersaglio che per tutta la mia esistenza ha incassato le mie raffiche fino a quando non c’è stata più carne da colpire.”

Il rapporto tra le due sorelle sarà l’elemento costante di tutta la narrazione, che pagina dopo pagina ci farà riflettere su quanto spesso ciò che appare non sempre corrisponde alla realtà.

Le peculiarità caratteriali delle due sorelle, decisamente diverse tra loro, saranno ben delineate anche se solo alla fine ne scopriremo la vera essenza.
Assisteremo così ad un susseguirsi di vicende nelle quali la sorella minore si ritroverà a dover subire, accettare passivamente e finanche perdonare gli atteggiamenti e le parole spesso dure e poco amorevoli che Argia le riserva, incessantemente e senza tregua per tutta la loro giovinezza.

La musica è un importante protagonista di questo libro, essendo i genitori di Argia e Dervia, due famosi pianisti e il loro amore per la musica si rivelerà un fattore chiave di tutta la loro esistenza e dei loro rapporti familiari.

“Ci avevo provato a imparare, ma le mie dita inciampavano sui tasti come le gambe su un sentiero di sassi, e alla fine mia madre aveva rinunciato a insegnarmi, stanca di vedere il suo pianoforte torturato.”

È un susseguirsi di vicende, che ci svelano dinamiche e segreti che neanche la più fervida fantasia sarebbe in grado di farci immaginare.

La lettura è incalzante, a tratti compulsiva, che non riuscirete a mollare fino a quando non vi sarà chiaro quali veri sentimenti siano stati covati dall’intera famiglia, che pezzo dopo pezzo inizia a cadere, e non smetterete di chiedervi chi sia la vittima e chi il carnefice.

Ho amato tantissimo questo libro, che mi ha permesso di conoscere Carmela Scotti, della quale vorrei leggere anche le altre sue opere.
Un’autrice che ho ammirato per la sua scrittura semplice, ma precisa e dettagliata, spesso accompagnata dall’uso di metafore, un accostamento di parole utilizzate per rendere meglio il concetto, riuscendo perfettamente nell’intento, come ad esempio il titolo stesso del libro.

Consiglio la lettura di questo libro a chi vuole immergersi in un costante fluire di eventi ed emozioni che vanno dritti al cuore, spesso lacerandolo in mille pezzi, ma allo stesso tempo permettendo ai sentimenti di riscattarsi e percorrere la tortuosa strada per cercare il perdono.


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