[DIARIO DI LARA] Una FANTAS(Y)-TICA giornata a Milano: on the way to Nevernight with JAY KRISTOFF!!!




Buongiorno Sognalettori,
nonostante sia passato qualche giorno, stento ancora a credere che sia davvero successo.
Un sogno che pareva solo immaginario e che invece, con impegno, volontà e fortuna, è diventato realtà: partecipare come inviata del blog ad un incontro con un autore organizzato dalla casa editrice… e che super casa editrice poi!! 😉
Io sono sempre stata una persona che sogna molto, anche ad occhi aperti: mi immagino scene, situazioni e addirittura dialoghi come mi piacerebbe che mi accadessero (ma state tranquilli, so bene la differenza tra sogno e realtà: sono ben consapevole che ciò che m’immagino non stia però accadendo veramente!😜). Ma mai e poi mai mi sarei potuta nemmeno immaginare una giornata del genere. Una giornata vissuta grazie alla generosità e all’impegno di molte persone e che, per una serie di fortunate coincidenze, è andata così bene, ma così bene che meglio non si può!! Neanche volendo sarei riuscita ad immaginarmela migliore.

Vi spiego meglio: Sabato 28 Settembre sono andata a Milano per incontrare Jay Kristoff!!!
Come mai? Ci sono andata in veste di “inviata speciale in trasferta” per Diario di un sogno partecipando all’incontro esclusivo – riservato ad un numero ristretto di blog letterari – organizzato egregiamente dalla casa editrice MondadoriOscar Vault.
Per questo non posso che ringraziare infinitamente tutti coloro che hanno fatto sì che questo incontro avvenisse, che hanno progettato tutto l’evento e lottato tanto per promuovere questa Trilogia, e che ce l’hanno messa davvero tutta perché alcuni blogger amanti di libri avessero la speciale opportunità di incontrare l’autore australiano in una sede a parte, per poterlo non solo vedere da vicino, ma poterlo anche intervistare e ascoltare mentre parla dei suoi libri e della sua passione per la scrittura. In particolare devo ringraziare Anna e Marco, presenti all’incontro.
Ah, ringrazio anche la giovane traduttrice, che è stata davvero perfetta nel suo compito ed ha permesso a Jay Kristoff di capire perfettamente le domande che noi partecipanti all’evento avevamo pensato per lui.

Ma ora…. Via col racconto! Potrei partire fin dallo stupore che ho provato nel ricevere l’invito da parte della Casa Editrice, potrei parlarvi dell’agitazione cercando tutti gli orari e le coincidenze per programmare il viaggio alla perfezione (dovete sapere che, sebbene io sia forse l’elemento “più vicino” a Milano del nostro Sogna-team, non è che io ci abiti poi così attaccata… non ho contato i chilometri, ma la distanza è contata in ore… sì sì, avete letto bene, ore al plurale).
Potrei parlarvi della trepidazione dei preparativi del giorno precedente alla partenza, delle poche e saltuarie ore di sonno dormite (vi assicuro che ho pure fatto un incubo… interrotto fortunatamente dalla sveglia, nonostante fossero le 5 del mattino!! Giusto per capire il mio livello di fibrillazione), oppure della mia tabella di marcia programmata a puntino dove tutto aveva un orario preciso ed un tot di anticipo onde evitare che succedesse l’irreparabile – non mi sarei potuta assolutamente permettere di perdere il treno! – o del numero di passi fatti durante l’intera giornata (e vi assicuro che sono stati tanti: il mio cellulare ha un’app che conta il numero di passi… e a fine giornata erano veramente tantiiiii)…
Ma immagino che queste cose le abbiate percepite già da queste righe: ero decisamente preoccupata per l’emozione, per la novità (sarei partita sola e non conoscendo nessuno dei partecipanti) e per la fortuna che avevo di poter prendere parte ad un evento simile.
Insomma, per dirla in due parole ero SUPER E-L-E-T-T-R-I-Z-Z-A-T-A!!!

La partenza all’alba (in realtà ben prima, perché doveva ancora sorgere il sole), il viaggio e l’arrivo in stazione che non erano ancora le 8:30 della mattina erano filati lisci come l’olio, ma solo una volta arrivata a Milano Centrale e scesa dal treno mi sono sentita veramente ad un passo dal toccare con mano l’avventura del giorno! Avete presente quella sensazione un po’ magica che qualcosa di speciale stia per accadere? Beh, è esattamente quello che è accaduto a me. Ho osservato con attenzione la bellezza della stazione (che mi ricorda sempre quella di King’s Cross, anche lì se non ci sono mai stata e a Milano non esiste il binario 9 e ¾) e mi sono detta: cara Lara, ci sei, sta accadendo davvero!


      

Con un libro sempre in borsa – quale accanito lettore ne viaggerebbe sprovvisto? – ho passato un paio d’ore a leggere, aspettando con un leggero pizzico di batticuore l’ora X per potermi presentare all’hotel designato e, quando mi ci sono ritrovata davanti, dalla parte opposta della strada, ho voluto soffermarmi un istante per godermi il momento… e la coincidenza ha voluto che, proprio in quel momento, mi superasse un folto gruppetto di persone e istintivamente mi sono detta: sono loro, sono le persone che vivranno assieme a me quest’avventura!! 😊
E così assieme a loro ho varcato la soglia dell’hotel e mi sono addentrata nei corridoi di un lussuoso hotel e lì, con gli occhi brillanti e spalancati, ho capito che mancava sempre meno… Nonostante fossimo tutti in anticipo (l’ora fissata per l’inizio era le 11:00) ci siamo visti accogliere dall’autore che era forse più emozionato di noi, visto che ha subito iniziato a sorriderci e a scattarci foto…
Avete letto bene, nonostante fosse lui la star, era anche colui che scattava foto e faceva qualche video a noi per immortalare la scena… ditemi voi se questa non è già una nota positiva? 😉

   


Dopo aver ricevuto la Trilogia dalle mani di Anna, tutta cordiale e sorridente (grazie davvero, non mi aspettavo di ricevere la triade!!! 😍😮), abbiamo preso posto nell’accogliente sala dove al centro capeggiava il tavolo d’onore  per l’autore e la traduttrice e noi, in doppia fila a semicerchio seduti chi su poltrone e chi su divanetti, non potevamo che sentire il cuore battere dall’emozione con i libri appoggiati sulle ginocchia e lo sguardo incollato sull’autore.
Sì sì lo so che ve lo starete chiedendo: nonostante il look un po’ dark, i capelli neri e la barba, Jay Kristoff ci ha accolti con un inaspettato sorrisone + fossette sulle guance ed un caloroso ciao a tutti! 😉
L’emozione si respirava nell’aria e sicuramente tutti i blogger partecipanti avevano il cuore che batteva forte almeno quanto il mio… al punto tale che ci ho messo qualche minuto ad attutirne il battito nelle mie orecchie per non perdermi nemmeno un secondo dell’intervista.
Essendo in tanti, nonostante il numero ristretto di blog scelti di cui un solo elemento in rappresentanza per ogni blog, abbiamo avuto modo di porre una domanda a testa all’autore e beh, vi assicuro che avevo il cuore in gola anche quando non era il mio turno di fare la domanda! Perché? Perché l’interesse, l’entusiasmo, la felicità e la consapevolezza di essere davvero fortunata a trovarmi lì in quel momento mi rimbalzavano dentro in un turbinio di sensazioni e mi facevano sentire viva!

Potrei scrivervi tutte le domande e le risposte dell’intervista (perché da brava scribacchina ho preso appunti per tutto il tempo 😉) ma non vorrei dilungarmi tanto… però, qualora abbiate interesse a leggere l’intera intervista, non esitate a scrivermelo sotto nei commenti e provvederò ad accontentarvi in un nuovo post dedicato all’autore. 😉
Ho pensato di parlarvi di quelle risposte che mi hanno colpita di più e che, in qualche modo, sono spoiler-free e adatte a chiunque voglia leggere la trilogia di Nevernight senza scoprire qualche anticipazione involontaria, quindi non vi preoccupate e leggete tranquillamente! 😉

Jay Kristoff ci ha svelato che l’idea della trilogia è partita per caso una sera di Capodanno quando due sue amiche discutevano su quanto fosse offensiva o meno la parolaccia che in inglese inizia con la “C” e lui si è tenuto fuori dalla discussione proprio perché interessato alle loro reazioni e punti di vista… ed è esattamente in quel momento che è nata l’idea di quella scena – descritta alla fine del capitolo 5 del primo libro – in cui Mia e Tric discutono esattamente su quella stessa parola.
A quel punto Kristoff non sapeva ancora chi fosse Mia, però era già consapevole di volerne sapere di più. L’autore ci ha svelato infatti di essere molto appassionato di Storia Romana, in particolare della dinastia Giulia, e sapeva che avrebbe potuto prendere in prestito molto da questa Storia e in particolare da Giulio Cesare, un generale che si è ribellato contro il Senato. La sua ribellione ha avuto successo, tuttavia a Kristoff è sempre rimasta la curiosità di cosa sarebbe potuto accadere se questa ribellione non fosse andata a buon fine e cosa sarebbe capitato alla sua famiglia, e così è nata la storia di Mia.
È per questo che fin dall’inizio del primo libro ha rivelato ai lettori cosa sarebbe successo a Mia perché voleva che la protagonista del suo libro fosse una sorta di figura leggendaria, una persona che ha vissuto la vita completamente nella violenza e che, di conseguenza, avrebbe avuto una fine tragica e cruenta. Voleva creare delle aspettative nei lettori ed aumentarne la curiosità, oltre che a far capisce che nessun personaggio è davvero al sicuro: se può morire la protagonista allora tutti possono morire. E ci ha svelato anche che quando lui legge un libro vuole aver quasi timore di arrivare alla fine del libro, temendo per la sorte dei protagonisti, esattamente come vuole fare coi suoi lettori.
Solitamente al concludersi di un progetto, Jay Kristoff non vede l’ora di intraprendere una nuova avventura, ma con la conclusione del terzo libro della trilogia di Nevernight è come se avesse detto addio a una parte di lui ed era assai dispiaciuto per i lettori perché sapeva quanto Mia significasse per loro, nonostante solitamente l’autore abbia il cuore di ghiaccio, o almeno così dice. 😉

Non si aspettava minimamente tutto questo successo né per la versione inglese, né tantomeno per il boom mediatico che è esploso in Italia, e deve ringraziare enormemente sia la Mondadori e la Oscar Vault per tutto l’entusiasmo che gli hanno riservato, sia tutti i lettori in giro per il mondo che, grazie al passaparola nei vari canali social, hanno dato modo a questa “Nevernight mania” di espandersi e arrivare oltreoceano.
Ci ha spiegato come mai abbia voluto sovvertire l’idea di luce e buio, di bene e male che di solito è presente nei libri fantasy, dell’importanza che ha voluto dare all’intero percorso della protagonista all’interno della trilogia, nella quale Mia Corvere diventa via via più forte, più reale e soprattutto più consapevole di ciò che le capiterà. Ed ha voluto racchiudere nel personaggio di Mia molte delle persone a lui più care, oltre che una parte di se stesso, come anche c’è una parte di Jay nel personaggio di Aidan nella serie di Illuminae.
Jay Kristoff ci ha rivelato inoltre da dove gli sia venuta l’ispirazione per il personaggio di Messer Cortese e perché l’abbia voluto sotto forma di gatto nero (Emily The Strange vi dice nulla? Ebbene l’autore quando era giovane era stato affascinato dalla figura di questo personaggio accompagnato dai quattro gatti neri che appariva su vestiario, articoli di copisteria, borse e fumetti, tanto da rimanergli impresso nella mente per anni… e voi lettori? La ricordate?)
 e anche da dove sia nata la sua passione per la scrittura: come noi, è sempre stato un accanito lettore, in particolare di libri di genere fantasy, che l’hanno da sempre affascinato ed influenzato – soprattutto i libri di William Gibson.

In aggiunta, ci ha svelato quanto per lui siano fondamentali le note a piè di pagina: fanno ridere il lettore anche nei momenti meno opportuni, il perché abbia pensato di adottarle come escamotage per inserire all’interno tutte le descrizioni fantastiche dei paesaggi (alle quali tutti gli scrittori che leggeva da piccolo e che l’hanno ispirato, come ad esempio Tolkien, dedicavano pagine e pagine, cosa che a Kristoff piace molto, ma che non tutti i lettori apprezzano) permettendo quindi ai propri lettori di decidere se immergersi anche in quell’ulteriore “sottolibro” o di saltarle a pié pari, ed inoltre le note danno anche degli indizi importanti, ovvero che il narratore è consapevole che sta raccontando una storia, come se il libro stesso fosse consapevole di essere una storia.

Vi posso assicurare che ad ogni singola domanda l’autore ha concesso una grande attenzione, un risposta entusiastica ed esaustiva, coinvolgendo tutti noi partecipanti dall’inizio alla fine, facendoci sentire importanti (oltre che un filino in imbarazzo per le foto che ogni tanto ci scattava dalla sua postazione al tavolo d’onore 😅), facendoci ridere con le sue battute e soprattutto rendendoci enormemente felici di essere lì.



Ho apprezzato moltissimo la simpatia e la cordialità con cui ha accolto ognuno di noi, autografando tutto quel che gli porgevamo (senza limitarsi ad autografare solo un libro a testa) e soprattutto ha concesso un ulteriore mini scambio di parole con ciascuno a partire dalla richiesta del nostro nome, fino a ringraziarci lui stesso per la nostra presenza lì e per l’enorme ammirazione che abbiamo dimostrato nei confronti dei suoi libri.
Vi confesso che se fino ad un attimo prima mi sentivo felice e apparentemente tranquilla, solo al momento di porgergli i libri il mio cuore ha iniziato a tamburellare e l’emozione a prendere un po’ il sopravvento… ma nonostante ciò, un po’ tremante, felice e in brodo di giuggiole, ho voluto dimostrargli a parole la mia gratitudine per quella splendida ed indimenticabile intervista, cosa che sicuramente lui ha apprezzato mostrandomi un sorrisone e facendo anche una battuta.


 

   



E come se non bastasse, la mia intraprendenza ha voluto anche suggerire una foto di gruppo tutti assieme con Jay Kristoff… cosa che lui ha immediatamente accettato!
Certo in foto siamo tanti, ma scommetto che individuerete subito l’autore, perché spicca particolarmente. 😉



Per non parlare poi della ulteriore sorpresa finale che Anna ha voluto donarci da parte della casa editrice: una splendida, esclusivissima maglietta in tiratura limitata con la stampa dell’ultimo libro della trilogia, Alba Oscura!





   
Probabilmente i miei occhi sono diventati lucidi per la felicità, che è stata ulteriormente alimentata dall’accoglienza, dalla cordialità e dall’affetto che ho ricevuto dalle altre ragazze che ho avuto modo di conoscere e con le quali ho fatto delle divertenti, interessanti e stimolanti conversazioni, scoprendo tra noi non solo molte cose in comune, ma delle ragazze affettuose, genuine e simpatiche con le quali ho trascorso piacevolissime ore in compagnia…e che spero di rivedere presto!! 😊


 



Le foto racchiudono solo una minima parte del turbinio di emozioni che hanno travolto la mia giornata in quel di Milano, e vi posso assicurare che se sono partita con un po’ di paura e ansia da “prima volta” come inviata per il blog, sono tornata invece a casa con un’enorme bagaglio di esperienza, di scambio, di condivisione e consapevolezza di sentirmi in ottima compagnia perché ora so con più certezza che, spesso, al di là di uno schermo, quando parlo di libri, quando partecipo a qualche evento come ad esempio
blog tour o review party, posso trovare alcune delle meravigliose e preziose persone che ho conosciuto sabato scorso in una giornata che certo è volata, ma al contempo si è presa definitivamente un pezzetto del mio cuore e rimarrà indelebile nei miei ricordi.

Grazie Jay Kristoff in primis per aver scritto dei libri così intriganti da essere diffusi e conosciuti in tutto il mondo nonché per la grande cordialità e curiosità con cui ci ha intrattenuti,

grazie Anna e Marco e tutto lo staff di Mondadori ed Oscar Vault per la professionalità, l’attenzione per i dettagli e per aver ideato e realizzato un evento così straordinario a cui sono stata infinitamente grata di partecipare,

grazie ragazze e ragazzi dei vari blog di libri presenti all’incontro che mi avete fatta subito sentire accolta e parte del gruppo,

grazie Sara (sì sì la nostra Sara di Diario di un sogno) per avermi spinta ad affrontare la mia paura da principiante e ad avermi dato il là per intraprendere questa incredibile giornata,

e grazie anche a me stessa che fin da piccola ho sempre continuato a sostenere e coltivare la mia passione per la lettura a prescindere dal passare del tempo, dai mille impegni e dal ritmo incalzante della vita.

Perché nella vita nulla è definitivo, ma una certezza che ho e che mi porterò sempre appiccicata fin dentro alle ossa, è il mio grande, immenso ed infinito amore per la lettura e per tutte le innumerevoli vite che ho potuto conoscere e che conoscerò tra le pagine di un libro.


A presto,


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