[RECENSIONE] LA BELLEZZA DEL CAOS - LEO TENNERIELLO - PUBBLICAZIONI ITALIANE


Buongiorno Sognalettori!
Eccomi tornata con un libro a cui tengo particolarmente: si tratta de LA BELLEZZA DEL CAOS dell'autore pugliese Leo Tenneriello (insomma, GIOCO IN CASA!) edito Pubblicazioni Italiane.
Leo è nato a Taranto e si è laureato con lode in Scienze Politiche all’Università di Bari.
Nel 1992 ha pubblicato Individuo, massa e potere nella metamorfosi di Canetti per Franco Angeli Edizioni – Democrazia e Diritto; ha pubblicato successivamente altri tre libri: Metamorfosi e fuga (2009) e Sorella noia fratello nulla (2013) per il Raggio Verde, In amore siamo cose (2015) per poi stupirci con il suo ultimo libro, La bellezza del caos, per Pubblicazioni Italiane.
Come cantautore, invece, ha all’attivo sei album: ControVerso, Invisibili, Viversi, Basta Pagare, Leo T. Kafka (per il quale ha vinto il Premio Speciale della Giuria Franz Kafka Italia) e Wilde.
Ha presentato i suoi recital in diverse scuole, teatri, biblioteche, club e associazioni culturali e ha aperto concerti per Mariella Nava, Pacifico, Max Gazzè e Goran Kuzminac.




IL ROMANZO



Titolo: La bellezza del caos - racconti
Autore: Leo Tenneriello
Data di uscita: 1 Ottobre 2017
Genere: Narrativa | Racconti
Pagine: 116


Venti racconti, venti vite ordinate e senza governo, deragliate che ritrovano la via. Nudi racconti esistenziali, surreali, etici e visionari.
Nella bellezza del caos ci sono coppie che si perdono e si ritrovano. Piccoli fatti insignificanti che restituiscono a ogni personaggio l'essenzialità dei sentimenti, nascosta dietro la mediocrità del male e della paura di vivere.



Il libro che andremo ad analizzare, LA BELLEZZA DEL CAOS, è una raccolta di diversi racconti brevi ma profondi: ognuno di essi lascia senza fiato ed è impossibile non soffermarsi a riflettere sulla propria vita e sulle proprie scelte. Ad inaugurare questa carrellata di storie è Alessandro, un uomo dai mille fantasmi che per troppo tempo ha provato a manipolare i ricordi per reprimere un dolore muto ma assordante, tanto da spingerlo a tentare il suicidio.
Forse avrebbe voluto abbandonare il suo corpo e sentirsi come un angelo. Fantasticava di avere le ali. Oltrepassò la ringhiera. Si sporse sul cornicione. Stordito, cominciò a fissare il vuoto. Un bel volo e tutto sarebbe finito e forse ricominciato. Abbracciare il caos: questo era il suo desiderio più profondo.

È sua moglie a mantenerlo in vita e tutto questo mi fa pensare a quanto la nostra esistenza sia strettamente collegata a una persona o un sentimento; viviamo col fiato corto ed il cuore appeso a un filo!
Bisogna imparare a gestire i ricordi e le paure come fantasmi di cui ignorare l'esistenza, ma è sempre la cosa giusta da fare?

Il secondo protagonista è Francesco, che sulla soglia dei 50 anni si ritrova improvvisamente senza lavoro, ma non si perde d'animo e sceglie di rimettersi in gioco come cameriere.
Il rapporto con sua moglie Luisa è semplice, ma pieno di piccole grandi attenzioni che lo rendono UNICO, SOLIDO ed INSOSTITUIBILE.

Anche senza più frequenti momenti di intimità, avevano imparato tuttavia a dare peso alla qualità e non alla quantità del tatto e del tempo che si scambiavano. Sapevano che non era importante conoscersi in profondità. Sapevano che quel che contava era incontrarsi dentro e questo era possibile solo se la relazione si lasciava metabolizzare dal pensiero, dal ricordo. Francesco e Luisa sapevano aspettarsi, riattraversare i momenti passati insieme, rivivere nella men- te le smorfie dell’uno e dell’altro. Si idealizzano a vicenda. Luisa e Francesco sapevano amarsi. Amarsi è difficile, ma non impossibile.

Un altro personaggio interessante è Edoardo.
Si tratta di un ragazzo intrappolato in una società che non lo rispecchia. EDOARDO HA PAURA, è un ipocondriaco infelice che teme fortemente di sporcarsi del pensiero altrui.


Avrebbe voluto distinguersi dalla maggioranza e remare contro, ma constatava che anche lui era un’ombra scolorita.

La vita ci ha donato un paio di occhi e la cosa che più mi sorprende è che nonostante ognuno guardi unicamente CIÒ CHE VUOLE GUARDARE, sono in pochi ad accorgersi della bellezza della vita.
Dove siamo finiti? Siamo solo un involucro vuoto, adesso?

Tra le varie storie, però, ce n'è una che mi ha colpita maggiormente: L'UOMO NELLA SCATOLA.
Ognuno di noi si è ritrovato almeno una volta della vita ad affrontare un periodo difficile nel quale non si vuole più aver dialogo alcuno. Ci si chiude in sé alla ricerca di risposte, di distrazioni, alla ricerca di un pezzo mancante e ci si offre totalmente ad un "passatempo" che diventa quasi ossigeno. Molti sprofondano nella musica, altri nella pittura e c'è gente come me e l'uomo della scatola... che rifugia tutto nella scrittura. Ci si costruisce un mondo di carta dal quale non si vuole uscire perché l'arte ci fa sentire protetti per davvero, ci si dimentica del mondo circostante e non esiste altro che la nostra piccola scatola-mondo.

Cominciò a vivere in quella scatola. Aveva paura del mondo. Viveva di parole, delle sue parole. Se avesse potuto, si sarebbe dissetato bevendo inchiostro.

Spesso però non ci rendiamo conto che questo auto-isolamento fa soffrire le persone che ci amano e non aspettano altro che uno sguardo, una sorriso, una carezza, un "tornerò". L'uomo nella scatola continua a scavare nel suo dolore senza rendersi conto di quanto ne stia infliggendo a sua moglie, che si preoccupa per lui nonostante tutto, nonostante la sua totale assenza dalla realtà.

Ma può una scatola contenere la felicità?

Un libro che merita di esser letto e al quale io stessa dedicherò un evento speciale... PRESTO DIARIO DI UN SOGNO AVRÀ L'ONORE DI PRESENTARE LEO TENNERIELLO e di abbracciare il caos assieme a lui!

Manca poco... notizie in arrivo!

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