[RECENSIONE] IL NUMERO PIÙ GRANDE È DUE - FABRIZIO CARAMAGNA - MONDADORI


Buongiorno Sognalettori!
Eccomi tornata con un nuovo libro: IL NUMERO PIU’ GRANDE E’ DUE, di Fabrizio Caramagna, edito Mondadori. Si tratta di un romanzo poetico che mi ha fatta del tutto INNAMORARE! Sarà sicuramente nella mia top 10 di questo 2019!

IL ROMANZO

Genere: Narrativa/Poesia
Data di uscita: 22 Gennaio 2019
Prezzo cartaceo: 14,00€
Prezzo ebook: 7,99€


Alberto ed Eleanor si incontrano un martedì di marzo, per caso o per destino, e si innamorano. Nasce così una relazione passionale, intensa, ma non per questo priva di dubbi e imprevisti. Perché pur amandosi più di ogni altra cosa, Alberto ed Eleanor sono due persone normali, che devono far fronte ai problemi della quotidianità, alle piccole incomprensioni, alle delusioni e ai fallimenti. Caramagna compone un canzoniere amoroso fatto di aforismi, poesie e brevi dialoghi. Una storia semplice che ci racconta un amore, dal primo incontro all'innamoramento, dai litigi, alle riappacificazioni, agli addii, trasportandoci attraverso i chiaroscuri della vita.

Ma chi è Fabrizio Caramagna?
Nel momento in cui ho visto per la prima volta questo libro sono rimasta un po’ perplessa perché avevo la sensazione di aver già sentito parlare di questo autore… ed infatti è così!
I suoi aforismi sono apparsi su riviste e antologie internazionali e sono stati tradotti in undici lingue. Ha esordito nel 2009 con la raccolta Contagocce (Genesi editrice), a cui è seguita nel 2012 Linee di seta (LietoColle). Nel 2009 ha poi fondato il sito Aforisticamente, che TUTTI abbiamo consultato almeno una volta nella vita, diventando così un punto di riferimento sull'aforisma contemporaneo.
Insomma, lo conoscevamo già!
Ma torniamo a noi; non si può parlare de IL NUMERO PIÙ’ GRANDE È DUE senza citare la dedica d’apertura:
Alle ballerine del carillon innamorate della musica rock 
Ai girasoli che seguono la luna
Ai cuori intrepidi
Alle anime libere e selvagge
Credo di essermi innamorata di quest’opera proprio con quest’introduzione. Non esiste dedica più profonda di quella a una giovane anima romantica ma ribelle, ossimoro ed emblema della femminilità: dolce ma perfetta nella sua imperfezione, nella sua follia. Siamo anime libere e selvagge i cui cuori ancora tremano dinanzi a un carillon, magari in segreto, magari no.
Caramagna parla dell’immensità del numero due, come se non ci fossero altri numeri capaci di superarlo. In effetti non ha tutti i torti: tra tanti numeri, è la dualità che caratterizza l’amore, l’abbraccio, la stabilità emotiva e personale; è la dualità che crea la grandezza della perfezione.
In gruppo possiamo essere onnipotenti, ma c’è una parte di noi che aspetta di essere abitata da qualcuno che se ne prenda cura con lo stesso amore con cui la accogliamo; c’è un tassello del nostro essere che solo una persona potrà completare. Non è mai facile trovare quella giusta, le cose più valorose vanno raggiunte con determinazione, ambizione e sacrificio e non sono mai scontate. È come un fiore: se innaffiato ogni giorno sarà capace di colorare l’intero campo, altrimenti appassirà senza ma e senza forse. Appassirà.
L’amore comincia con uno sguardo, una scintilla inaspettata che lascia il segno e da quel momento in poi non si ha più alcuna certezza; si comincia a pensare per due, a proseguire la propria strada affiancando dei passi che ci fanno sentire a casa. L’amore sorge dal nulla e innalza i castelli più maestosi se glielo concediamo e se, soprattutto, ci impegniamo a COSTRUIRE.
Se lo vogliamo.
Ti chiedo scusa per tutte le vite precedenti in cui non ti ho mai incontrata.
La storia comincia proprio così: con un uomo che sfiora una passante e capisce che l’amore si nascondeva proprio dentro di lei. Era lei che stava cercando, senza saperlo, era il tassello mancante che ha cercato in ogni vita passata. Lo sa sin dal primo istante.
Cominciano a parlare e l’atmosfera diviene sempre più magica e leggera e turbolenta: è amore.
Hanno detto che le cose belle non durano, ma tu continua a stare seduta accanto a me con quegli occhi pieni di luce e io, per un attimo, voglio credere che questo momento possa durare per sempre e che, da qualche parte nel cielo, qualcuno abbia deciso di aprire le porte dell’eternità.
La magia però dura ben poco: la ragazza, studentessa americana, decide di partire e tornare a casa lasciando il vuoto.
Come si affronta l’assenza della persona che si ama, quando sceglie di andar via? Come si combattono tutti i fantasmi nascosti per le strade, sulle panchine in riva al mare, come si elimina il suo odore dalle lenzuola, ormai fredde e immense e troppo grandi per essere riempite da inutili cuscini? Come si fanno i conti con una casa troppo silenziosa, con una giornata tranquilla in cui non succede mai nulla di insolito? Come si scappa dalla solitudine anche quando si è tra la gente?
Come si affronta la fine, quando non si vuole ricominciare?
Hai presente quando fai un respiro e poi lo devi restituire? Ecco, funziona allo stesso modo con la felicità. Funziona tutto come un respiro.
Penso non esistano parole per spiegare la perfezione con cui l’autore descrive sentimenti così importanti. Tremo ad ogni singolo passo.
Lo stile di Caramagna è semplice e INTENSO; è pura ARMONIA. Non sono versi “buttati lì per lì” ma è evidente che siano frutto di uno studio attento e delicato. In questi anni ho letto molti componimenti scontati e banali, quasi “impacchettati” e pronti per essere scopiazzati e venduti come arte (fasulla). NON IN QUESTO CASO.
IL NUMERO PIÙ’ GRANDE È DUE è una vera e propria opera che merita di esser riconosciuta come vera POESIA.
Lode ai poeti, quelli veri.
Ringrazio la Mondadori e Fabrizio Caramagna per avermi fatta sognare con questa copia.
Un grazie va anche a voi sognalettori, che siete la linfa di questo blog!
Un bacio a tutti,
al prossimo libro!

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(aggiungerei anche la lode, se ci fosse, ma mi accontento di scriverlo)

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