[RECENSIONE] LA PRIGIONIERA - DEBRA JO IMMERGUT - CORBACCIO


Buongiorno Sognalettori, oggi vi parlo di un romanzo d'esordio che ahimè, nonostante io sia un'appassionata di thriller, ha un po’ deluso le mie aspettative. 
Si tratta di "La prigioniera", romanzo scritto da Debra Jo Immergut, scrittrice, giornalista e insegnante di arti creative (anche all'interno delle prigioni), edito Corbaccio.

IL ROMANZO

Genere: Thriller
Data di uscita: 30 Agosto 2018
Prezzo cartaceo: 17,90€
Prezzo ebook: 9,99€


Due voci, un uomo e una donna, si alternano nel raccontare la loro storia. La storia che li ha portati dove sono adesso: in carcere. Frank come psicologo. Miranda come detenuta. Si erano già conosciuti ai tempi del liceo, quando Frank si era infatuato di questa ragazza, schiva e misteriosa e che neanche si era accorta di lui. Non è inconsueto incontrare casualmente una persona che ci ha fatto perdere la testa tanti anni prima. Di solito la vecchia passione si ridimensiona, più raramente si riaccende. Qui però la situazione è fortemente anomala. Il luogo, la prigione, è claustrofobico, la realtà che si vive è rarefatta e distorta. La relazione tra Frank e Miranda non può essere normale, eppure non è affatto chiaro chi dei due dipenda dall'altro, chi sia libero e chi non lo sia. E il passato, che si disvela a poco a poco coinvolgendo non solo i due protagonisti ma, per cerchi concentrici, le famiglie, i genitori e tutte (e persone che fanno parte della loro vita, è un concatenarsi di eventi che ineluttabilmente li portano proprio dove sono adesso. Con un carico di emozioni, di frustrazioni, di passioni che non si sa che strada prenderanno: verso la salvezza? 0 verso la distruzione? "La prigioniera" è un romanzo che parla di bene e di male, e di come bene e male siano ripartiti in ugual misura dentro tutti noi. In questo senso è un libro universale: i protagonisti sono persone normali, che vivono, sbagliano e tentano di riscattarsi dagli errori commessi.

E' sempre difficile leggere un romanzo d'esordio, almeno per me.
Quando mi è stata affidata la lettura di questo romanzo ne sono rimasta piacevolmente colpita, letta la sinossi ho pensato che sarebbe dovuto essere davvero un libro "WOW".
Purtroppo mi sono dovuta ricredere; non ha assolutamente fatto centro.
È un romanzo che a capitoli alterni racconta la storia di Frank e Miranda, rispettivamente psicologo e detenuta.
Miranda è accusata di omicidio e gli anni che dovrà scontare in carcere sono 52. Sa di es-sere bella ed intelligente e sa come sfruttare al meglio queste doti. 
"Era sempre riuscita ad avere tutto ciò che si era messa in testa di ottenere."
Trascorre le sue giornate in cella pensando a come farla finita, non le piace stare sola, non le fa bene. L'unico modo per mettere fine a tutto è un overdose di farmaci. Ed ecco che la sua natura di manipolatrice fa capolino: Frank, totalmente succube del suo fascino, è l'unico che può aiutarla ad avere delle medicine.
"La mia vita presenta ancora un problema. Come faccio a viverla?"
Frank è il suo psicologo, relegato nel carcere di Milford Basin dopo un brusco scivolone lavorativo che lo ha privato di lavoro e famiglia; le sue possibilità di avanzare di carriera sono pari a zero. È un personaggio pieno di sensi di colpa nei confronti del padre, famosissimo psichiatra, al quale ritiene di non aver mai dato soddisfazioni, è profondamente legato al fratello Clyde, tossicodipendente.
"Non ho l'abitudine di parlare granchè di me stesso. Ascoltare mi piace di più. È il mio lavoro."
Ma non è questa la prima volta che si incontrano; frequentavano infatti lo stesso istituto scolastico e Frank era segretamente innamorato di Miranda, il classico amore "adolescenziale" non corrisposto.
In prigione la riconosce immediatamente e si riaccende tutta la passione sopita negli anni. 
Gli incontri di terapia diventano per lui fonte di felicità, Miranda è la sua ossessione, e l'unica cosa che lui si sente in grado di fare è aiutarla, andando anche contro il codice deontologico che impedisce il proseguo della terapia se sono stati intrattenuti rapporti personali nel passato. 
La trama si snoda, a mio parere piuttosto lentamente e in maniera un po’ ripetitiva, fino all'epilogo, unico colpo di scena di tutto il romanzo.
La scrittura è molto intensa, viene descritto molto bene l'ambiente del carcere; è evidente che la scrittrice lo frequenta e lo "vive" e vengono analizzate la psicologia dei personaggi, le loro vite, i loro pensieri più nascosti ed i loro sentimenti. 
Questo è stato il primo libro che mi ha delusa ma aspetto i vostri commenti perché sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Potrebbe anche non essere stato il periodo giusto per leggerlo, fra influenze e tanto sonno arretrato. 
A voi è mai capitato di incappare nel "blocco del lettore"?
"In questo momento pure voi state rischiando tutto. Solo per il fatto di starvene lì seduti a respirare, accettate il rischio che questo potrebbe essere il vostro ultimo respiro".

2 commenti

  1. Non sono sicurissima se mi attiri o meno, aspetterò qualche parere ancora per decidere se leggerlo o meno :3 Comunque ho taggato il blog in questo post: https://ikadreaming.blogspot.com/2019/01/65-conosciamoci-meglio-tag-sunshine.html Spero ti faccia piacere! ^^

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  2. Non lo conosco, ma la trama mi ispira, peccato che dici che la narrazione sia un po' lenta. Se lo leggerò ti farò sapere.

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