Buongiorno Sognalettori oggi il blog partecipa al Blog tour dedicato alla campagna de "La torre delle maschere" di Luigi Nardi, in corso sulla piattaforma di crowdfunding BookRoad.
Link diretto alla campagna: https://www.bookroad.it/prodotto/latorredellemaschere/
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La guerra d'indipendenza scozzese e i destini della giovane e talentuosa attrice Ciarda MacElvie si incrociano in occasione dell'assedio al castello di Dunbar.
Se dovessimo descrivere questo romanzo con tre semplici aggettivi, sarebbero avvincente, nonostante sia un famoso capitolo della storia, le avventure presenti in questo libro vi lasceranno con il fiato sospeso; romantico, i personaggi saranno capaci di coinvolgervi emotivamente nelle loro avventure; prezioso per tutti i dati storici e le meraviglie nelle quali vi immergerete attraverso la lettura.
Scozia, metà del XIV secolo. La guerra per l’indipendenza scozzese sembra volgere a favore dei lealisti di David Bruce, ma il re d’Inghilterra invia in Scozia sir Montacute, conte di Salisbury, con l’ordine di conquistare il castello di Dunbar.
“Era la fine dell’estate dell’anno 1333, e l’imponente trasloco era quello della corte di Francia. Le camere che avrebbero ospitato i nobili erano ancora a soqquadro e nessuno, eccetto i reali, aveva avuto il permesso di entrare nel castello.”
Lady Agnes, signora del castello, e i suoi pochi reduci fanno il possibile per respingere l’assedio, mentre Ciarda MacAlvie, giovane attrice di grande talento, tornata in patria dopo l’esilio forzato alla corte del re francese, è combattuta tra il desiderio di lasciarsi travolgere dall’affetto sincero di Bodwyn e la volontà di perseguire il suo sogno di ricchezza.
“Non ci fu alcuna recita, nessuna tradizione scozzese messa sul piatto, solo note cantate nella lingua di Francia. Per lunghi momenti della serata Ciarda, specchiandosi nelle vetrate della stanza, pensò di non essere se stessa.”
Decisa a non rassegnarsi a un destino già scritto, Ciarda affronta l’agguerrito sir Montacute mettendo in scena uno spettacolo dall’alto della torre del castello di Dunbar, la Torre delle Maschere.
Luigi Nardi è nato a L’Aquila. Per dieci anni ha fatto parte di una compagnia teatrale, ed è un grande appassionato di storia medievale, in particolare di tutto ciò che ruota attorno ai secoli XII, XIII e XIV. Ha pubblicato per la casa editrice Leone Editore Il quarto di croce (2015) e Il castello di spine (2017).
Abbiamo chiesto all’autore di indicarci tre canzoni da potervi consigliare durante la lettura del suo romanzo inerenti al libro.
“The Blacksmith” della band irlandese Deanta
“L’atmosfera evocata da questa canzone mi riporta non solo ai paesaggi della Scozia ma soprattutto a Ciarda. Nell’immaginare la protagonista che si esibisce davanti al pubblico nelle piazze dei villaggi e nelle corti, ho anche immaginato le note della canzone che sono a mio giudizio cariche e
potenti come carica e audace è la protagonista. Ho trovato The Blacksmith ideale per rappresentarla, se avessi puntato su un musica altrettanto vivace (e la scelta è infinita) non credo avrei commesso un errore, ma non avrei abbracciato la stessa forza evocativa che può avere un genere celtico (come la canzone in questione) quando si pensa alla Scozia.”
“It is You” di Dana Glover
“Ho scoperto questa canzone quando descrivevo scene di viaggio, di gioia, di amore tra i protagonisti. La melodia, per me, si intreccia bene con i sentimenti di queste situazioni. Non si parla di sangue, né di battaglie o di intrighi di corte. La sensazione è quella ispirata dalle relazioni positive e serene. Provo a immaginare i membri della compagnia teatrale che, viaggiando sui carrozzoni, percorrono le strade del regno per raggiungere i borghi e allestire le recite. Non in ultimo, le notte nelle camere da letto dove si incrociano le vicende amorose dei personaggi.”
“Old and Wise” di Alan Parsons Project
“Old and Wise è la canzone che consiglierei quando si volesse pensare all’effetto della guerra. Il testo descrive una battaglia, campi di combattimento dove si è sparso sangue, dove si sono perse le tracce di uomini che hanno lottato e sono morti. Se ci si spinge ad esaminare le conseguenze di qualsiasi guerra, io credo che non si possa non restare almeno per un momento in raccoglimento e, per quanto sia adatto il silenzio in queste circostanze, avere nelle orecchie un suono che accompagni una preghiera non è completamente un male.
La descrizione dell’esito delle battaglie mi ha spinto ad ascoltare questa canzone, e, viceversa, essa mi ha ispirato la fantasia nel vederla davanti.”
Mi raccomando seguite tutte le tappa.. la prossima la trovate sul blog MILLE SPLENDIDI LIBRI che vi intratterrà con una bellissima intervista all'autore!
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