Recensione: "NON E' LA FINE DEL MONDO" di Alessia Gazzola



Buongiorno sognatori! Oggi vi racconto una favola d'oggi, di una tenace stagista. Emma De Tessent, come la Emma di Jane Austen.
Una favola con un principe a scoppio ritardato o forse solo un pò in ritardo e una principessa che attira guai come se fossero Pokemon (ma si dai, stiamo al passo con i tempi anche con le metafore!). 




Alessia Gazzola con questo libro si mette alla prova, con un genere diverso dal suo solito e vi dico subito che a parer mio ha superato la prova a pieni voti!
Emma è una semplice ragazza single che vive con sua madre e il desiderio di avere una villa per sé ricoperta di glicini. Lavora come "eterna stagista" alla Fairmont Holding Italia, dove si producono film che non la sorprendono poi così tanto. La storia va avanti con il racconto, in prima persona, della sua vita, di quello che le capita ogni giorno, portatrice sana di guai e zia a tempo parziale, anche molto desiderata, le sue due nipotine l'adorano, e sua sorella le accontenta sempre lasciandole volentieri a Emma. 
Le cose per lei non vanno sempre bene, il lavoro diventa un disastro e ben presto si trova con lo scatolone pieno di oggetti personali sotto braccio e titoli eccellenti che si lanciano con il paracadute; direzione tana, ovvero il suo pigiama party personale in ciabatte a casa davanti ad una scatola di biscotti consolatori. 
Ha un amico, o come dire, uno scrittore con cui si confida perché dei diritti del suo libro non ne vuole sapere di cederli a qualche produzione, men che meno alla Fairmont di Manzelli. 

"[...] è il momento di incontrare Tameyoshi Tessai. Giuro che, se questa trattativa va in porto, smetterò di mangiare Mikado da qui all'eternità."
Tameyoshi Tessai. Lo scrittore preferito di suo padre defunto. Sarà un personaggio importante nella storia, lo ritroveremo spesso, Emma non può fare a meno delle sue perle di saggezze, e lui è l'unico a conoscere verità sulla sua famiglia che risalgono ad un passato molto lontano, che presto scoprirà grazie alla sua curiosità e ad uno scatolone sull'armadio. 
La storia del licenziamento, proprio quando stava per ricevere una promozione, ovvero un vero contratto e smettere di essere stagista per una buona volta, non le va giù. Qualche parente tenta di aiutarla creando soltanto più danni di quanto già riusciva a fare lei da sola, perdendo una delle occasioni più belle che le potevano capitare. Lavorare alla Waldau. Così quasi per caso, attratta da un negozio simile al mondo dei balocchi, ma invece dei balocchi solo vestiti per bambini, decide di darsi una seconda possibilità, di provare qualcosa di diverso e allontanarsi da quella giungla di concorrenza e raccomandazioni. 
Alle redini di quel mondo delle fiabe, la signora Vittoria, una fata turchina. Cuciva abiti per bambini con colori meravigliosi importati da luoghi lontani, stoffe molto pregiate e sfumature che lei stessa richiedeva. 
Emma non era pratica con il cucito, ma ben presto impara quella nuova arte e lì decide che si trova bene. 
"Cercasi aiutante"
Poi una scoperta, il destino che ha bussato alla porta del negozio, una faccia riconosciuta la chiama per nome, un fascino già affrontato ma da non poter dimenticare. 
Le peripezie di Emma vanno avanti a passi larghi, Manzelli la richiama alla baracca, dure scelte da affrontare, prove difficili, domande sul proprio futuro, indecisa sul da farsi, segue il consiglio di Tessai "Tu sai qual è la cosa giusta da fare, lo senti." 
Non voglio svelarvi altro di questo libro. Lo divorerete in poco tempo, ne sono sicura. 
La scrittura di Alessia Gazzola è davvero sorprendente. Io ho un debole per chi scrive in prima persona e da un tono così ironico e colorato alle parole. Un'altalena di battute sul guaio, consapevolezza di disagio e così via. Uno stile leggero, linguaggio ricercato ma molto scorrevole. Un richiamo costante ad Harmony. Perle di saggezza e lavaggi di cervello. E' sempre giusto ciò che facciamo? Si può vivere felici nell'ufficio sbagliato? I biscotti possono davvero curare le nostre mancanze? Emma ci da le risposte, che lei stessa cerca con tutta se stessa. Alessia ci fa entrare nella vita di una ragazza alle prese con il lavoro e con la famiglia, due mondi diversi ma a volte complici. Perché alla fine, un mignolo e un naso rotto, non è la fine del mondo, una vista sui glicini lo è!
"Il valore della felicità è insito proprio nella caducità. Se durasse anche solo quell'attimo in più ci abitueremmo, e non sapremmo più riconoscerla. E che gran perdita sarebbe!"


Emma De Tessent. Eterna stagista, trentenne, carina, di buona famiglia, brillante negli studi, salda nei valori (quasi sempre).

Residenza: Roma. Per il momento – ma solo per il momento – insieme alla madre, rea di aver chiamato le figlie (Emma e Arabella) come le protagoniste di un romanzo Regency nella convinzione che avere nomi romantici sarebbe stato un punto di forza per loro (per essere sfottute, senz’altro).

Cosa non le piace: il chiasso. Le diete. La mondanità. Il rumore dell’aspirapolvere. La maleducazione.
La sua idea di felicità: bufera con folate di vento ululanti. Una candela, un divano e un plaid. Un romanzo rosa un po’ spinto, rigorosamente ambientato in epoca Regency. Un pacco di biscotti – vanno tutti bene, purché basti guardarli per dichiarare guerra alle coronarie. 
Sogni proibiti: il villino con il glicine dove si rifugia sempre quando si sente giù. Un uomo che non può (non deve!) avere. Un contratto a tempo indeterminato.
A salvarla dallo stereotipo della zitella, solo l’allergia ai gatti. 
Il giorno in cui la società di produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, Emma si sente davvero come una delle eroine romantiche dei suoi romanzi: sola, a lottare contro la sorte avversa e la fine del mondo.
Avvilita e depressa, dopo molti colloqui fallimentari trova rifugio in un negozio di vestiti per bambini, dove finisce per essere presa come assistente. E così tutto cambia.
Ma proprio quando si convince che la tempesta si sia allontanata, il passato torna a bussare alla sua porta: il mondo del cinema rivuole lei, la tenace stagista. 
Deve tornare a inseguire il suo sogno oppure restare dov’è, in quel piccolo paradiso di tulle e colori pastello? E perché il famoso scrittore che aveva a lungo cercato di convincere a cederle i diritti di trasposizione cinematografica per il suo romanzo si è infine deciso a farlo? E cosa vuole da lei quell’affascinante produttore che per qualche ragione continua a ronzare intorno al negozio dove lavora?











5 commenti

  1. ciao Dalila premetto che lo stile della Gazzola mi è sempre piaciuto e che adoro la serie su Alice Allevi ma questo libro non mi è entrato nel cuore purtroppo, spero nel prossimo :(

    RispondiElimina
  2. Ciao Ely! Mi dispiace, a me ha lasciato molte perle di saggezza, mi è piaciuto il suo modo di raccontare una vita come altre! Ma sono sicura che il prossimo ti piacerà, tornerà Alice ;)

    RispondiElimina
  3. Nemmeno di questo conoscevo la trama, trama che, ora che l'ho letta, trovo adorabile. Vorrei leggere anche la serie de "L'allieva". Non ho visto la prima puntata della serie e non vedrò le altre perché voglio leggere prima i libri! 😅

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La prima puntata della serie televisiva!

      Elimina
    2. Merita! :) Io sto guardando la serie de "L'allieva" ed è bellissima! Ti conviene seguirla dai, poi ti leggi i libri, merita un'eccezione dai! ahah

      Elimina