[Review party] Il cielo è tutto nostro - Luke Allnutt - Longanesi


Buongiorno Sognalettori, oggi vi parlo di un interessantissimo romanzo: Il cielo è tutto nostro , di Luke Allnutt, edito Longanesi.
Ringraziamo la Longanesi per la copia digitale.

IL ROMANZO

Titolo: Il cielo è tutto nostro
Autore/Autrice: Luke Allnutt
Editore: Longanesi
Data di uscita: 30 agosto 2018
Genere: Narrativa
Pagine: 352
Prezzo cartaceo: 18,60€
Prezzo ebook: 9,90€


Rob Coates ha tutto ciò che avrebbe potuto desiderare: Anna, una moglie fantastica, la loro bella casa a Londra e, soprattutto, suo figlio Jack, che rende ogni giorno una straordinaria avventura. Ma tutto cambia quando una terribile malattia irrompe nelle loro vite. Ritrovatosi improvvisamente solo, Rob si abbandona a una spirale di disperazione e alcolismo, anche se nei momenti di lucidità cerca conforto fotografando i grattacieli e le scogliere che aveva visto con Jack. Ed è proprio da quelle foto che si dipana un filo di speranza, seguendo il quale Rob intraprende un viaggio straordinario all'interno di se stesso, alla ricerca del perdono e di un nuovo inizio.

Il romanzo inizia in maniera del tutto confusionale, si avverte il peso del tempo, le pagine scorrono lente e confuse: puro specchio dell'animo di Robert.
Il protagonista appare come un personaggio superficiale ma tormentato; parla dell'assenza di "Anna", di come abbia passato le ultime notti a divorare gialli, di quanto fosse immersa nei suoi pensieri.
Poi il vuoto: è andata via. 
Robert racconta così di come i suoi giorni si siano trasformati in una corsa ostentata al "coprire il silenzio"; passa notti, giorni e ed ancora notti a bere e vagare senza meta. E' perso.
Dopo la partenza di Anna non ha neanche il coraggio di entrare in casa loro perché, dice, non ha più senso senza di lei; affitta una camera in hotel, in un paesino tranquillo e lontano da Londra e, in un pub, incontra una ragazza con la quale passerà la notte.
Nella confusione di Rob si notano strani flashback che riconducono a Jack, che gradualmente si scopre essere suo figlio. Ricordi belli, gioiosi, nostalgici. S'intuisce che il bambino sia andato via ed onestamente il mio primo pensiero è stato "magari con Anna".
Magari.
Lentamente si percepisce una visuale più nitida e Allnutt cerca di riportarci indietro nel tempo.

<<Non hai la faccia da informatico>>
Alticcio, le avevo rivolto la parola al bancone di un pub per studenti di Cambridge.
Ero nel purgatorio tra la fine degli esami e la pubblicazione della tesi di laurea, un periodo pigro e assolato in cui si cercava di cavare fuori il massimo degli ultimi giorni all'università.
[...]
Quando si era voltata verso il bancone per ordinare, le avevo lanciato un'occhiata. Era minuta e aveva i capelli scuri raccolti in una semplice coda di cavallo. Il pallore ammorbidiva i lineamenti affilati.
<<Comunque, ciao, sono Rob.>>
<<Anna. Piacere di conoscerti.>>

Comincia così la storia tra Anna e Robert; durante la festa di Lola, un'amica in comune.
Ho subito avvertito Anna come un personaggio singolare: sempre molto precisa, attenta, ordinata; ogni suo atteggiamento sembra quasi studiato, come se fosse pienamente intenta a dare il meglio di sé in tutto. Penso sia stato questo ad attirare l'attenzione di Rob.
Lui le chiede di uscire aspettandosi un rifiuto o magari un'esitazione, invece per sua sorpresa Anna accetta all'istante. Basterà una sola uscita al cinema per far scattare tra loro la scintilla del vero amore, quello forte, quello insaziabile, quello puro.

Eravamo inseparabili come due adolescenti innamorati sordi agli avvertimenti di genitori e amici sulla brevità di ogni idillio.

Quando finalmente verrà al mondo Jack le vite dei due amanti troveranno il loro maggior splendore.
Rob adora suo figlio, passa con lui ogni attimo della giornata, gli tramanda la passione per la fotografia e per i "toast speciali al formaggio", finché qualcosa non stravolge tutto.
Gli strani mancamenti di Jack portano a diagnosticargli un tumore al cervello.
Rob cercherà in tutti i modi di salvare suo figlio, pur privandosi di tutti i suoi averi. Nasceranno divergenze con Anna, contraria ad una terapia non certificata, ma che secondo Rob potrebbe essere l'ultima possibilità.
La malattia di Jack porterà un vuoto nella coppia; un vuoto che Rob proverà a riempire solo con l'alcol.
E' in questo periodo che Anna decide di andare via, tormentata non solo dalla perdita di un figlio, ma anche da quella di suo marito.


Jack guardò prima il cielo e poi me. <<Papà>> disse indicando il tramonto rossastro, la luna, le scie degli aerei. <<Quindi anche il cielo è tutto nostro?>>

Un romanzo bellissimo, che mi ha emozionata in ogni istante. Già leggendo le prime pagine, quando tutto mi sembrava vuoto, ho avvertito proprio lo scandire del tempo: mi sembrava quasi di riconoscermi nella sofferenza di Robert.
Andando avanti ho cominciato a capire che c'era qualcosa di più grande: c'era una STORIA. Non mi riferisco alle inutili storie d'amore a cui siamo tutti abituati (quelle standard, fin troppo perfette per essere vere); questo libro parla dell'amore di tutti i giorni, di come il rossore sulle guance sudate di una ragazza possa risultare attraente, di come si possa essere perfetti anche indossando pantaloncini da uomo o una tutta fuori dal comune, anche essendo degli sportivi un po' goffi che non riescono neanche a prendere la palla.
Ho visto Anna con gli occhi di Rob e, anche se inizialmente mi sembrava un po' troppo perfetta, ho capito che in realtà era l'esempio più bello di ciò che vuol dire "donna": è riuscita con le sue uniche forze a cambiare la sua vita e a costruire qualcosa di diverso dalle baracche in cui era cresciuta. Anna è intraprendente, forte, intelligente ed ha anche una grossa capacità di amare che supera ogni ostacolo. Già al suo primo aborto spontaneo ho pianto, ma lei restava forte: soffriva e teneva tutto dentro, proseguendo.
La storia di Anna e Rob, nel tentativo di costruire una famiglia, è veramente difficile. Mi ha seriamente stupita come i due abbiano continuato ad amarsi anche dopo la separazione: Rob soffre per l'assenza di Anna, mentre lei soffre per l'assenza di Rob. Avrebbe avuto tanti motivi per odiarlo, invece cercava di restagli accanto senza farsi notare, in incognito, senza far rumore.
Più che un romanzo, per me questo libro offre un vero insegnamento: bisogna agire, non possiamo fermarci e rinchiuderci nel nostro dolore. Dobbiamo smetterla di incolparci e incolpare il mondo se le cose non sono andate come avremmo voluto. La vita continua anche senza di noi e c'è un cielo, tutto nostro, che aspetta impaziente la nostra prossima mossa.
E tu?





emozionante
strappalacrime
originale


Impossibile non trarre insegnamenti da un tale capolavoro.






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