[RECENSIONE] LA STRADA DEL RITORNO - GAVRIEL SAVIT - BOMPIANI


Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlo di “LA STRADA DEL RITORNO” di Gavriel Savit, pubblicato dalla casa editrice Bompiani, che ringrazio molto per la copia del libro! 📖 🙂

Se cercate una storia cupa che parli di demoni e Angelo della Morte per il periodo di Halloween… La strada del ritorno fa per voi!



IL ROMANZO


Titolo: La strada del ritorno
Autore: Gavriel Savit
Data di uscita: Maggio 2022
Genere: Narrativa Contemporanea Straniera | Fantasy
Pagine: 352


Nel piccolo e remoto paesino di Tupik, al limitare di una grande foresta che separa il villaggio dal paese di Zubinsk, c’è grande fermento. Tutti sanno che sta per essere celebrato il matrimonio dell’ultima nipote del santo Rebbe, il quale ha esteso l’invito a chiunque voglia partecipare.
Letteralmente chiunque.
Anche i demoni e le creature del Regno Lontano vogliono essere presenti alla celebrazione, perciò ci sono moltissimo controllo e schiere di guardie ovunque.

“I demoni sono alla disperata ricerca di qualunque cosa possa farli sembrare più umani. Meglio riescono a nascondere la propria vera natura, più rispettabili diventano… e meglio riescono a trattare direttamente con gli umani che vogliono intrappolare.”

Tra la folla in fermento, però, ci sono due piccoli abitanti ai quali non interessa molto, due ragazzi. Hanno praticamente la stessa età e sono nati con solo otto giorni di differenza.
Non che siano amici da una vita, ma si conoscono e sono sempre stati gentili l’uno con l’altra.

Yehuda Leib vive in una casina minuscola con sua mamma e non ha mai conosciuto suo padre.
Yehuda Leib ha due occhi azzurrissimi e luminosi, un carattere inquieto e si azzuffa sempre con tutti. Non che sia colpa sua, ma si sa difendere a dovere… ha dovuto imparare presto a farlo.
Un’altra cosa che ha dovuto imparare presto nella vita è a cavarsela in ogni situazione, pure quando la dispensa è vuota perché sono troppo poveri.

Anche Bluma vive in una piccola casa, ma almeno non le manca il cibo. Figlia del fornaio del paese, abita sopra al forno coi genitori e sua nonna Bubbe. Dalla nonna ha preso la boccuccia rossa, mentre il carattere gentile e premuroso è solo di Bluma, come la sua bellezza.

Una sera, all’improvviso, sia Bluma che Yehuda Leib si troveranno a dover cambiare repentinamente la propria vita: il destino ha sorprese assai impreviste per loro.

Per motivi differenti, sono costretti a scappare dalla propria abitazione, e non hanno minimamente il tempo di prepararsi. Scappano solo coi vestiti che hanno addosso e un oggetto (chi in tasca, chi nello zaino) che li accompagnerà fino alla fine del loro viaggio.
E dovranno imparare immediatamente a sfuggire a coloro che sono maggiormente una minaccia: i demoni.

“Solo tre cose ci possono proteggere dai demoni,” proseguì Issur, contandole sulle dita. “Sale, metallo freddo e un filo rosso.” […] La magia dei demoni non può oltrepassare le barriere del sale. E visto che il metallo proviene dalla civilizzazione non ne sopportano il contatto. […] Quanto al filo rosso non so come funziona, ma è la cosa più forte. Me ne hanno legato un po’ sulla culla quando ero piccolo.”

Quello che inizialmente non sanno è da cosa (o da chi?) dovranno scappare.
Quello che non immaginano è che viaggeranno da soli… ma che i loro percorsi si incroceranno più volte.
Quello che ancora non hanno imparato è a conoscere se stessi.
Quello che stenteranno a credere è cosa riusciranno a fare grazie a risorse che nemmeno immaginano di potersi sognare.
L’unica cosa di cui sono certi è che vogliono entrambi fortemente tornare a casa.

Quali sono le particolarità di “La strada del ritorno”?

Due protagonisti che costantemente per tutto il libro si ritrovano a scappare da tutto e da tutti. Facendo sia molta… che poca strada (capirete solo leggendo il libro).
L’unica possibilità che avranno è contare sulle proprie forze. E tra i tanti che li inseguono, c’è una figura molto alta e vestita di nero che compare quando meno se lo aspettano.

Punti forti del libro:

Nonostante i capitoli siano quasi tutti sulla quindicina-ventina di pagine e ci siano parecchie avventure che succedono in contemporanea, la lettura è scorrevolissima.
La narrazione è diretta e le ambientazioni fantasy sono originali, condite dalla cultura ebraica.
Inoltre, i due protagonisti hanno una forza di volontà e tenacia inaspettata.

Punti meno forti del romanzo:

Ci sono numerose vicende che succedono in contemporanea, però non si capisce immediatamente la contemporaneità degli avvenimenti… solo con l’andare avanti dei capitoli.
Le descrizioni assai puntigliose di Gavriel Savit (persino su personaggi che in realtà non hanno un ruolo rilevante nella storia) potrebbero confondere i lettori.
Il carattere dei due protagonisti non ha suscitato particolare simpatia in me e avrei contestato più di qualcuna delle loro scelte.

Perché consiglio la lettura di “La strada del ritorno” di Gavriel Savit?

Il libro è decisamente singolare.
Mi ha incuriosito molto il fatto che i percorsi dei due protagonisti Yehuda Leib e Bluma siano così diversi e allo stesso tempo in qualche modo paralleli.
La figura dell’Angelo della Morte riserva delle sorprese.


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