[RECENSIONE] LA SPINTA - ASHLEY AUDRAIN - RIZZOLI


Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlo di "LA SPINTA" di Ashley Audrain, pubblicato da Rizzoli, che mi aveva colpita per le opinioni super positive tanto da convincermi a leggerlo.

Ashley Audrain vive a Toronto. Ha lavorato a lungo come capo ufficio stampa di Penguin Books Canada. La spinta, il suo primo romanzo, ha conquistato gli editori di tutto il mondo: è in corso di traduzione in 34 paesi e i diritti televisivi sono stati acquisiti dai produttori di C’era una volta a... Hollywood.

IL ROMANZO


Titolo: La spinta
Autore: Ashley Audrain
Data di uscita: 12 Gennaio 2021
Genere: Narrativa straniera contemporanea | Thriller psicologico
Pagine: 348

È la vigilia di Natale e Blythe è seduta in macchina a spiare la nuova vita di suo marito. Attraverso la finestra di una casa estranea osserva la scena di una famiglia perfetta, le candele accese, i gesti premurosi. E poi c’è Violet, la sua enigmatica figlia, che dall’altra parte del vetro, a sua volta, la sta fissando immobile.
Negli anni, Blythe si era chiesta se fosse stata la sua stessa infanzia fatta di vuoti e solitudini a impedirle di essere una buona madre, o se invece qualcosa di incomprensibile e guasto si nascondesse dietro le durezze e lo sguardo ribelle di Violet. Quando ne parlava con Fox, il marito, lui tagliava corto, tutto era come doveva essere, diceva. Era cominciata così, o forse era cominciata molto prima, quando era stata lei la bambina di casa.
Blythe ora è pronta a raccontare la sua parte di verità, e la sua voce ci guida dentro una storia in cui il rapporto tra una madre e una figlia precipita in una voragine di emozioni, a volte inevitabili, altre persino selvagge. Un tour de force che pagina dopo pagina stilla tutto quel che c’è da sapere quando una famiglia, per preservare la sacralità della forma, tace.
Viscerale, onesto fino alla brutalità, La spinta è un viaggio ipnotico e necessario nella psiche di una donna a cui nessuno è disposto a credere.

La seconda volta sarà quella giusta? Sì.

La lettura di questo libro non è stata semplice per me a causa degli argomenti trattati.
Da neomamma di una bimba di undici mesi ho faticato parecchio a leggere certe cose e la prima volta che mi sono approcciata a “La spinta” mi sono arresa dopo qualche capitolo.
Poi qualche mese dopo è arrivato in mio aiuto il gruppo di lettura #ilthrillerdelmese organizzato da @ilprioratodeibibliofili , @lindalettrice e @dr.fabyus e sono riuscita a concludere la lettura.

Mi ha fatto male? Sì.
Ma visto che amo complicare le cose, devo confessarvi che mentre leggevo il cartaceo, ascoltavo l’audiolibro e cavoli se ho raddoppiato l’intensità delle scene!

Sono tanti gli aspetti che mi hanno colpito in questo romanzo, la maternità per esempio è stata raccontata in maniera dura ma è così, diversa per ciascuna donna, non esiste un pacchetto famiglia perfetta.

Me l’avevano detto, di quei primi giorni durissimi. Mi avevano detto dei seni durissimi come blocchi di cemento [...] Avevo letto tutti i libri e fatto delle ricerche. Ma nessuno ti dice come ci si sente a svegliarsi dopo quaranta minuti di sonno [...] Mi sentivo l’unica madre al mondo che non sarebbe sopravvissuta. [...] L’unica che guardava la figlioletta e pensava: Sparisci ti prego.
Violet piangeva solo quando era con me: mi sembrava un tradimento.

Quanto conta il passato? L’esempio che abbiamo ricevuto da nostra madre mostra che tipo di madre saremo?

Il conforto che trovavo in te era assoluto: quando ti ho conosciuto non avevo niente, e senza la minima fatica eri diventato tutto. [...] Tu mi hai chiesto di mia madre, Cecilia, solo qualche volta. E io mi sono limitata a riferirti i fatti: 1) che mi aveva abbandonata quando avevo undici anni, 2) che da allora l’avevo rivista solo due volte e 3) che non avevo idea di dove fosse. Avevi intuito che c’era dell’altro ma non hai mai insistito per saperne di più...

È vero che la società impone certi stereotipi nelle donne appena diventate madri, ho riflettuto parecchio sui cambiamenti osservati nel mio corpo ma soprattutto quanto sono cambiata io a livello mentale, su come l’arrivo di una bambina possa influire sulla vita di coppia.
Leggere la storia di Blythe mi ha fatto stare male. Ho sentito sulla mia pelle le sue paure, il suo dolore, i suoi dubbi.

La nostra protagonista ha provato con tutta se stessa a creare un legame con la sua bambina ma non per tutte è così immediato e semplice. Il dubbio di non essere in grado di essere una brava madre è sempre dietro l’angolo.

L’autrice ha scritto un libro spietato, doloroso, coinvolgente ai massimi livelli, pieno di colpi di scena e non sarà semplice staccarvi dalle pagine.

I personaggi sono caratterizzati alla perfezione ed è impossibile non provare dei sentimenti verso di loro, siano di rabbia, empatia, tristezza, tenerezza o voglia di prendere a ..... qualcuno.

Perciò voglio dirvi una cosa, quando vi capita di non riuscire a proseguire la lettura di un libro, prendetevi il vostro tempo e datevi una seconda possibilità.
Se non l’avessi fatto mi sarei persa un libro che merita davvero anche se è stato maledettamente doloroso.


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