[RECENSIONE] FOLLIA - PATRICK MCGRATH - ADELPHI


Buongiorno Sognalettori,
oggi vi parlo di "Follia" di Patrick McGrath, pubblicato da Adelphi Edizioni.

Patrick McGrath (Londra, 7 febbraio 1950) è uno scrittore britannico.
Il padre lavorava come psichiatra nel manicomio criminale di Broadmoor, nel Berkshire, dove il giovane Patrick passa gran parte della propria infanzia. Nel 1971 si trasferisce in Canada per lavorare nell'ospedale di Oakridge. Malgrado però i desideri del padre, McGrath non prende la strada della psichiatria, preferendogli quella della letteratura.
Si è laureato al Birmingham College of Commerce con una laurea con lode in letteratura inglese e americana nel 1971, assegnato all'esterno dall'Università di Londra, prima che suo padre gli trovasse un lavoro più tardi quell'anno a Penetang, nell'Ontario, lavorando nella parte superiore di Oakridge -unità di sicurezza del Centro di salute mentale di Penetang.
Ha vissuto in varie parti del Nord America e ha trascorso diversi anni in un'isola remota nel Nord Pacifico, prima di stabilirsi definitivamente a New York nel 1981.
McGrath ha anche lavorato come insegnante di scrittura creativa per studenti universitari e laureati presso l'Università del Texas ad Austin nel semestre autunnale del 2006. Ha anche insegnato corsi di artigianato per diversi anni nel programma MFA presso l'Hunter College di New York, e dal 2007 ha insegnato un programma MFA presso la New School di New York. Il suo archivio è stato acquisito dall'Università di Stirling, in Scozia.
Attualmente vive fra Londra e New York, con la moglie Maria Aitken.

IL ROMANZO


Titolo: Follia
Autore: Patrick McGrath
Data di uscita: 1^ edizione del 1998
Genere: Narrativa contemporanea straniera
Pagine: 296

Inghilterra, 1959. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre, con apparente distacco, il caso clinico più perturbante che abbia incontrato nella sua carriera – la passione letale fra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra dell'ospedale, e Edgar Stark, un artista detenuto per un uxoricidio particolarmente efferato. È una vicenda cupa e tormentosa, che fin dalle prime righe esercita su di noi una malìa talmente forte da risultare quasi incomprensibile – finché lentamente non ne affiorano le ragioni nascoste.


Follia è un romanzo psicologico con un forte impatto emotivo. La follia è la principale protagonista, e sta al lettore coglierne le varie sfumature e capire dove si infiltra, quali conseguenze può scatenare e soprattutto in chi si insidia maggiormente.

Stella è la moglie di Max, psichiatra e vice direttore di un manicomio criminale vittoriano, Edgar è un suo paziente e diventa l’amante di Stella. Peter è lo psichiatra di Stella e Edgar, nonché voce narrante del romanzo. Stella e Max hanno un bambino, Charlie.

“Le storie d’amore catastrofiche contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale ormai da molti anni. Si tratta di relazioni la cui durata e la cui intensità differiscono sensibilmente, ma che tendono ad attraversare fasi molto simili: riconoscimento, identificazione, organizzazione, struttura, complicazione, e così via.”

Questi sono i principali protagonisti di questa storia, che ruota attorno all’esplosione della relazione tra Stella e il paziente di suo marito.
È una relazione vulcanica, guidata da una incontenibile e incontrollabile passione, dove sarà soprattutto Stella a decidere di viverla senza risentimenti, pur con la consapevolezza, forse, che avrebbe potuto correre grandi pericoli e perdere, oltre la famiglia, la sua posizione di prestigio e di comodità. Il turbinio di sentimenti e coinvolgimento sessuale unito alla crescente esigenza di colmare un vuoto che la divora, giorno dopo giorno, portano Stella ad agire impulsivamente in diverse situazioni.
Dai loro primi incontri Stella si renderà conto di non potergli stare lontano e saranno pochi i momenti in cui si soffermerà a pensare che Edgar si trova nel manicomio criminale per aver ucciso la moglie a martellate.

“Non poteva stare lontana da Edgar. Ce la metteva tutta, va detto, e per un attimo, se si fermava a soppesare le possibili ripercussioni di quello che stava facendo, provava un cupo sgomento. Ma era una reazione passeggera. Sentendolo così vicino Stella non riusciva a controllare la continua, instancabile frenesia della propria immaginazione.”

Il romanzo ruota attorno alla relazione tra Stella e Edgar, al loro amore, o alla loro malata ossessione, dove viene difficile rendersi conto se siano dettati da veri sentimenti o movimentati da ruoli, finzioni o secondi fini. Se a condurre Stella è un sentimento forte e accecato dalla vera realtà dei fatti, quello di Edgar è un sentimento che gli permette di condurre il gioco a suo favore.

“Mi confessò che certe volte, in qualche angolo della sua mente – un luogo in cui le priorità erano la sicurezza, la prudenza, la salute – era arrivata a sperare di vedere la cosa ridimensionarsi da sé, di sentirsi libera da quell’ossessione su cui non aveva nessun controllo.”

I vari protagonisti si ritrovano a fare i conti con le conseguenze che questa relazione inevitabilmente provoca, e ci renderemo conto che la follia è l’unico filo conduttore di tutta la storia.

Una scrittura magistrale, scorrevole e appassionante, e per chi come me ama i risvolti psicologici delle storie, Follia è un libro che non può non conquistare.
L’analisi mentale dei vari protagonisti, le loro reazioni e in alcuni casi non reazioni agli sconvolgenti eventi mi hanno fatto amare tantissimo questo libro, dove l’unica domanda che mi sono posta dall’inizio alla fine è se i veri folli sono dentro o fuori dai manicomi.
Lo strepitoso epilogo mi ha dato la risposta.


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