[RECENSIONE] MUORI PER ME - ELISABETTA CAMETTI - PIEMME


Buongiorno Sognalettori,
oggi vi segnalo l'uscita dell'ultimo libro di Elisabetta Cametti "Muori per me", pubblicato dalla casa editrice Piemme.
Non sarò l'unica a parlarvi di questa lettura, quindi preparatevi ad altre recensioni del libro di Elisabetta Cametti qui sul blog... 😉

Elisabetta Cametti, classe 1970, con una laurea in Economia e Commercio in Bocconi, da vent'anni si occupa di editoria e lavora tra Milano e Londra.
La stampa l'ha definita "la signora italiana del thriller". Nel 2013 ha pubblicato il primo romanzo della serie K, I guardiani della storia, suo thriller d'esordio e bestseller internazionale. Nel mare del tempo è uscito nel 2014 e Dove il destino non muore nel 2018.
Nel 2015 ha inaugurato la serie 29 con Il regista, seguito nel 2016 da Caino, entrambi molto apprezzati da pubblico e critica.
I suoi libri sono stati pubblicati in 12 paesi.
È opinionista in programmi televisivi di attualità e cronaca su Rai 1 e sulle reti Mediaset.


IL ROMANZO


Titolo: Muori per me
Autore: Elisabetta Cametti
Data di uscita: 26 Gennaio 2021
Genere: Narrativa italiana contemporanea | Thriller psicologico
Pagine: 528

Notte fonda, una ragazzina chiama la polizia: sua madre è scomparsa. Si tratta dell'assistente personale di Ginevra Puccini, una delle fashion blogger più famose al mondo. Il corpo di Julia viene trovato nelle acque del lago di Como, insieme a quello di altre quattro donne. I cadaveri presentano ulcere evidenti su pelle e mucose, una reazione allergica rara, causata da una sostanza sconosciuta, come accerta l'autopsia. Gli indizi, che puntano tutti a un unico colpevole, diventano una prova con la scoperta dell'arma del delitto. Quando il caso sembra chiuso, però, sulle pagine social di Ginevra Puccini compaiono dei video sconvolgenti: lei conosce il nome delle vittime non ancora identificate, la loro storia e il gioco perverso che le ha uccise. Ma Ginevra non si trova. Potrebbe essere il carnefice o la prossima vittima. La cerca la polizia. La cerca la sua famiglia. La cerca chi vuole metterla a tacere. Quelle immagini denunciano un sistema di corruzione e comando, rivelando la linea di sangue che conduce tra i rami di una famiglia potente e dentro una delle più importanti maison della moda internazionale. Dove forze dell'ordine e giustizia non sono mai riuscite ad aprirsi un varco, sono quei post a fare vacillare l'impero. Perché c'è una voce che i soldi e il potere non possono ridurre al silenzio, quella che rimbalza sui social network e diventa virale. Una voce che neanche la morte può fermare.


Avete presente un libro che non si fa mancare niente? Muori per me è uno di quelli.
È un thriller mozzafiato, come non ne leggevo da tanto tempo, una storia dove ogni dettaglio trova la sua collocazione e dove ogni domanda trova una risposta.

Dovendo definirlo con un aggettivo, lo definirei un thriller decisamente originale.
La sua originalità risiede nel contesto che ruota attorno alla vicenda di Ginevra Puccini, la fashion blogger più famosa del mondo, in una Milano ultra moderna e tecnologica, come la torre in cui lavorano e gestiscono i loro affari i tre spietati fratelli gemelli Vinciguerra e i tanti social che ci ruotano attorno.
La figura dell’influencer viene rivestita di grande importanza, mette in evidenza quanto spesso possa condizionare e suggerire opinioni o comportamenti.

Entrare a far parte del mondo della moda è il sogno di tante giovani donne, che spesso sono disposte a tutto pur di essere notate e per entrare in questo mondo così apparentemente felice e appagante, donne disposte a tutto pur di ottenere notorietà e avere al proprio seguito tanti followers, con l’illusione di poter vivere nel lusso e con inarrestabile successo.
I tre fratelli dirigono e orchestrano il tutto, senza nessuno scrupolo, manipolando chiunque possa essere utile al loro guadagno o anche solo al loro divertimento, persone che dietro false promesse spesso arrivano a perdere la propria identità e le proprie origini. E non solo.

Il successo non arriva per caso. Si ottiene con sudore, rinuncia, tenacia. Altrimenti non è successo, ma un fuoco d’artificio. Sono le parole di Wolf, che sottoscrivo. Lui era il regista di ogni progetto: niente avveniva senza la sua approvazione.

È una storia in cui tutti gli ingredienti vengono uniti e miscelati fino a comporre un prodotto finale esplosivo. Droga, violenza, prostituzione, omicidi, fanno da sfondo a un susseguirsi di imprevedibili eventi e pane quotidiano per alcuni protagonisti che vengono descritti così bene, evidenziando delle personalità così forti e imponenti, ma anche così malvage e inarrestabili.

Volfango e i suoi fratelli la definivano la “stanza dei giochi”: credevo che fosse un eufemismo, per indicare il posto in cui si trattenevano fino a tardi per discutere di lavoro.

È lì perché tutte le mafie hanno i propri medici. E i Vinciguerra sono una piccola mafia: una famiglia potente, capace di imporre la propria volontà per conseguire interessi privati non sempre legali, e la cui influenza si estende alla realtà sociale ed economica che la circonda.

Ho letto questo libro con continuità e velocemente, per me davvero un thriller impeccabile, spietato, cattivo, che mi ha fatto provare forti emozioni, non sempre positive, ma sempre cariche di adrenalina e tanta curiosità di conoscere il passo successivo.
I vari protagonisti, con le loro personalità ben definite, hanno la capacità di suscitare forte repulsione per via della loro cattiveria e smania di potere, disposti a tutto, pur di ottenere ciò che è stato deciso nei loro piani.

La scrittura della Cametti è vorace, fluida, un fiume in piena che non si vuole arrestare se non per conoscerne la fine, che si delinea capitolo dopo capitolo attraverso dei veri e propri episodi.

Lo consiglio a tutti coloro che amano i veri thriller, con tanta suspense e che sono disposti a entrare nella torre dei Vinciguerra, dove tutto è possibile e tutto viene calcolato. O quasi.



Nessun commento