[RUBRICA 3VOLTE MAMMA... PICCOLI SOGNALETTORI SI DIVENTA] #7 FRANCESCA E JACOPO




Buongiorno Sognalettori,
il libro che ci terrà compagnia in questo primo appuntamento del 2020 con la rubrica #3voltemamma è “Avevo un mostro” primo libro pubblicato di Sabina Di Pietro, edito Fabbrica dei Segni, che ringrazio per la copia inviata.

Sabina di Pietro è nata a Vigevano nel 1970, cresciuta come grafica in una piccola redazione milanese, nel 2001 fonda lo studio grafico Astarte. Si occupa di svariati progetti legati all’editoria scolastica per la scuola primaria collaborando con le principali case editrici italiane. Dal 2015 come autrice scrive e illustra libri per bambini.

Alzi la mano chi, da piccolo, non ha mai avuto paura dei mostri.
A me bastava spegnere la luce (… anche il buio era una grande paura per me… e lo è tutt’ora!) ed ecco che arrivavano da tutte le parti, me li immaginavo ovunque, in giro per la mia cameretta. Riuscire ad addormentarmi era davvero un’impresa.

In questo albo illustrato troviamo proprio un enorme mostro viola, molto peloso, che segue tutto il giorno la piccola protagonista. La segue a scuola, al parco, mentre gioca, al mercato con la mamma. Non le fa nulla, ma non le si stacca mai da dosso. Un mostro davvero antipatico ed invadente.
La piccola protagonista decide allora di liberarsene. Ma tutte i tentativi messi in atto non funzionano: il mostro non se ne va, è sempre presente.
Decide allora di adottare una strategia alternativa: invece di cacciarlo, lo affronta. E così facendo lo fa diventare piccolo, sempre presente, ma molto più piccolo.

Un piccolo volume questo che contiene però un grande significato: affrontare le paure quotidiane, piccole o grandi che siano, quelle che conosciamo e che sappiamo essere tali, per superarle e sconfiggerle.

Ammetto che il significato profondo di questo libro non è stato subito chiaro a Jacopo. Ecco perché l’ho spronato facendogli delle domande dirette sull’argomento:

F: “Jacopo a te cosa fa paura? Qual è il tuo “mostro”?
J: “Mi fa paua il lupo, no, no, no, non lo voio”
F: “Ma da dove è entrato questo lupo?”
J: “Dalla potta, è andato nella mia camea”
F: “Adesso allora andiamo a controllare, magari ha sete, fame oppure freddo. Proviamo a lasciargli un po' di acqua e di pappa?”.
J: “Sì, andiamo”

Siamo andati in camera e Jacopo ha deciso di lasciare un paio di ciotole con acqua e croccantini (… del gatto!) in modo tale da sfamarlo e farlo così andare via.
Ovviamente ho provveduto a togliere io un po' di acqua dalla ciotola e un po' di crocchette… avreste dovuto vedere la sua faccia 😊

J: “Mamma, il lupo ha mangiato e bevuto. È andato via!”
F: “Hai visto Jacopo? Adesso è tornato dalla sua mamma…”

Beh, da circa un paio di settimane Jacopo non nomina più il lupo… grazie a La Fabbrica dei Segni per questo albo che è stato di grande aiuto ed insegnamento anche per me.

#paroladiJacopo



Abbiamo letto questo libro sgranocchiando dei deliziosi spumini 😊
Come sempre vi lascio la ricetta che, questa volta, ho sperimentato utilizzando il mio alleato in cucina, il Bimby TM6.


Meringhe (50 pezzi)

• 360 g di zucchero
• 120 g di albumi
1. Nel boccale pulito ed asciutto mettere lo zucchero e polverizzare: 40 sec./vel. 10. Riunire sul fondo con la spatola.
2. Posizionare la farfalla aggiungere gli albumi e montare: 10 min./37°C/vel. 2. Lasciare riposare nel boccale per 5 minuti.
3. Accendere il forno a 120°C e rivestire una placca da forno con carta forno.
4. Montare ancora: 5 min./37°C/vel. 2 fino ad ottenere un composto estremamente spumoso e sodo.
5. Trasferire il composto ottenuto in una tasca da pasticceria con bocchetta festonata e depositare sulla teglia dei ciuffetti di Ø 3 cm, distanziandoli di 3 cm affinché non si attacchino uno all'altro durante la cottura. Si otterranno circa 50 meringhette.
6. Cuocere in forno caldo per 10 minuti (120°C) poi abbassare la temperatura a 100°C e proseguire la cottura per altri 50 minuti. Lasciar raffreddare in forno spento senza aprirlo. Far raffreddare completamente prima di servire o conservare in una scatola a chiusura ermetica.
NB: noi dopo il punto 4 abbiamo diviso il composto in 3 differenti contenitori. Uno lo abbiamo lasciato bianco, mentre negli altri due abbiamo aggiunto qualche goccia di colorante alimentare rosso e blu per creare il colore rosa e azzurro.

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