[RECENSIONE] PIU' IN ALTO DEL GIORNO - VALENTINA ORENGO - GARZANTI



Buongiorno sognalettori!
Oggi vi parlerĂ² di un libro che ho scelto per caso. Mentre scorrevo le nuove uscite ho trovato questa storia, mi ha catapultato in un luogo piccolo e sicuro, ciĂ² di cui avevo bisogno e così ho conosciuto Mimì.
"PiĂ¹ in alto del giorno" di Valentina Orengo, edito da Garzanti.


Valentina Orengo nasce a Torino ma ha vissuto in molti altri posti: in Liguria, nelle Langhe, in Inghilterra, a Milano, a Firenze e a Roma dove, per ora, si è fermata. Come autrice di programmi televisivi ha collaborato con diverse reti: Mediaset, Rai, MTV e La7, dove lavora attualmente. Ha un marito e un figlio di quindici anni. Quando non lavora, viaggia. Quando non lavora, ma non puĂ² viaggiare, suona l’ukulele.



IL ROMANZO




Titolo: PiĂ¹ in alto del giorno
Autore: Valentina Orengo
Data di uscita: 29 agosto 2019
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 154


Mimì ha tredici anni ed è convinta che la vacanza in quel piccolo paese di frontiera affacciato sul mare sia la piĂ¹ noiosa della sua vita. Trascorre le giornate leggendo, seduta sul tronco mozzato di un ulivo, e aspettando che qualcosa succeda. Un pomeriggio, all’improvviso, quasi dal nulla compare Alfred, un ciuffo di capelli a coprirgli gli occhi e i piedi nudi. Da quel momento tutto intorno a lei comincia a cambiare. Ăˆ lui a farle scoprire che il paese profuma di bucato, di pomodori secchi e di gelsomino. Ăˆ lui a farle conoscere Scatto, Nero e Scintilla. Insieme a loro trascorre giorni spensierati tra i viottoli che si arrampicano sulla collina, la piazza e la spiaggia. Per la prima volta assapora il gusto della libertĂ  e, mentre il mondo degli adulti si fa sempre piĂ¹ lontano, tutto sembra essere quasi troppo perfetto per essere vero. Ma quel momento incantato è breve. Sulle colline, Mimì e Alfred scoprono un segreto troppo grande per due ragazzini. Un segreto che, nonostante tutto, decidono di non rivelare a nessuno. La realtĂ  irrompe violenta nelle loro vite svelandone le sfumature piĂ¹ cupe. L’amicizia tra Alfred e Mimì diventa ancora piĂ¹ profonda, ma la paura, le cose non dette e il dolore nascosto nelle pieghe imprevedibili degli eventi, segnano la fine della loro infanzia. Un esordio che lascerĂ  il segno e avrĂ  un’eco infinita nel lettore. Valentina Orengo ci accompagna per mano in un luogo dove il tempo pare essersi fermato, in un momento della vita di tutti noi in cui si è bambini agli occhi degli altri, ma non ai propri. Un libro in cui un’amicizia speciale ha il sapore della libertĂ  e delle sue infinite possibilitĂ .
In questo romanzo sono diversi i temi trattati, dalle prime pagine è stata lampante la sensazione di famiglia, quei genitori impegnati ma affettuosi e presenti, nonostante il lavoro di una madre artista e un papĂ  che a volte potrebbe perdersi tra le pagine di un giornale, una contrapposizione che verrĂ  spiegata pagina per pagina, nasconde qualcosa di piĂ¹ profondo e attuale. Così come l’amicizia, l’accettazione, la paura, e la vita con tutti i suoi cambiamenti.
Mimì è un’adolescente ormai ed è arrivata da poco al Paese Piccolo, un paesino di pochi abitanti affacciato sul mare. La scelta dell’autrice di non specificare il nome esatto di questo posto l’ho particolarmente apprezzato, perchĂ© quando si lascia fare alla fantasia succede che ogni lettore saprĂ  esattamente che nome dargli e dove immaginarsi. 
Il mio paesino tra colline e mare ha i colori del mistero e dell’Italia nascosta. A voi scoprire il vostro. 
Quando si va a vivere in un luogo diverso dalle nostre abitudini e dalle nostre conoscenze, non si sa mai cosa aspettarsi e soprattutto se saremo accettati da chi ci vive. Bisogna partire da capo, non è facile. Occorre presentarsi nel modo migliore possibile, tenere in un cassetto la timidezza e sorridere sempre. Mimì ci sarĂ  riuscita? Per lei l’inizio è stato alquanto buffo, o forse è meglio dire, sorprendente, come il ciuffo di Alfred, un ragazzo della sua etĂ  che in un giorno di sole si è presentato davanti a casa sua con un polpo in mano. 
Da quel momento nasce una bella amicizia, vicini di casa e con una storia famigliare molto particolare. Alfred è stato il mio personaggio preferito, per la sua dolcezza e originalitĂ , un ragazzo buono e sempre di parola. E’ stato lui a togliere dalla solitudine Mimì, proprio quando gli unici suoi amici erano un libro e un tronco d’albero cui appoggiarsi per leggere. 
Presto Mimì incontra anche gli amici del suo nuovo compagno di avventure: Scatto, Nero, Scintilla, Spazzola e tanti altri, ognuno con un proprio carattere e personalitĂ  che presto si incontreranno e scontreranno con quelli di Mimì. 
Da quel momento la sua visione del paese cambia, non vuole andarsene, non le mancano le sue amiche o la sua scuola, stava cominciando a conoscere le sfumature piĂ¹ belle di quel posto, come il mare, la sabbia sotto i piedi, le colline e un mondo nuovo da scoprire. 
L’amicizia puĂ² tutto, colora la vita di una persona. Io ho sempre pensato che il mondo è stato creato per essere condiviso, ogni cosa ha senso solo se condivisa, tranne un libro, un libro è stato creato per farci stare bene anche da soli, nella nostra pacifica solitudine, ma ahimè non basta mai. 
Incontriamo tanti personaggi, tra cui Maria, la tata, domestica, cuoca e chi piĂ¹ ne ha ne metta, da sempre, della famiglia di Mimì. Anche per lei l’arrivo al Paese Piccolo non sarĂ  per niente male. Maria c’era sempre per lei, l’affetto e la prudenza di una madre e allo stesso tempo la complicitĂ  di un’amica. 
La madre di Mimì è una pianista e spesso stava via per settimane, e questo rendeva Mimì triste e nostalgica. Spesso ci pensava suo padre a rassicurarla, ma da quando Alfred era entrato nella sua vita, molte cose stavano cambiando. 
Ancora non si era chiesta il motivo di quel trasferimento, ma sentiva qualcosa nell’aria e tra le mura della sua casa che non la convincevano. Un senso di mistero, preoccupazione e malumore generale si era impossessato di quelle anime solari e sempre positive. 
“Ma fu un solo minuscolo momento e, quando alzai gli occhi sui loro visi sorridenti, pensai che avrei voluto avere braccia abbastanza grandi per cingerci tutti e proteggere quell’istante, perchĂ© così era tutto perfetto, così eravamo felici.”
Mimì era troppo presa dalle sue nuove giornate avventurose per soffermarsi troppo su quei dettagli, ma presto diventeranno talmente grandi da non potervi piĂ¹ passare sopra. Il vacillare di alcune certezze la strapperanno dall’oblio. 
Ed è proprio questa la goccia che farĂ  traboccare il vaso della sua adolescenza. 
Non passerĂ  tanto dal momento in cui, guardandosi allo specchio troverĂ  una Mimì diversa, cresciuta, con un piede giĂ  nel mondo adulto, perchĂ© è questione di un attimo. 
La vita ci mette di fronte a qualcosa piĂ¹ grande di noi e ci obbliga a crescere, ma noi lo accettiamo perchĂ© piano piano ci abituiamo all’idea. 
Il passaggio dall’adolescenza al mondo degli adulti è stato messo molto in evidenza dall’autrice, usando metafore e situazioni perfette affinchĂ© il lettore potesse cogliere immediatamente il cambiamento. Per me diventare grande è abbandonare quel luogo delle meraviglie, quel castello di marzapane fatto di libertĂ  e spensieratezza per entrare in un mondo di responsabilitĂ  e difficoltĂ , in cui ogni decisione presa porta sempre a delle conseguenze, e purtroppo non sempre positive. 
Succede anche a Mimì. 
Presto lei e Alfred si troveranno a condividere un segreto, ben altro che feste di paese e torte al cioccolato, ma questo li metterĂ  di fronte ad una dura prova. Quanto puĂ² essere pericoloso tenere nascosto alla propria famiglia una cosa importante?
“Avevo scoperto che avere un segreto è come costruirsi un recinto tutto intorno in cui si è soli.”
L’autrice ha voluto catapultarci nella realtĂ , quel misterioso ritrovamento che tanto ero curiosa di scoprire giĂ  dalla trama, ci porta al giorno d’oggi, alla situazione attuale. 
Non voglio svelarvi niente, ma vi invito a cogliere la morale di questo romanzo, perchĂ© c’è e non solo una. 
Ascoltate le parole di tutti i personaggi. Ognuno di loro ha qualcosa da dire. 
E’ stata una lettura leggera e allo stesso tempo coinvolgente, mi sono affezionata a tutti loro. Ad Alfred e a sua nonna Violet e la storia della casa gialla, a Maria, a Mimì e alle sue fragilitĂ  e a quel Piccolo Paese dove chiunque sa tutto di tutti nel giro di un secondo dall’accaduto! 
Un libro che fa riflettere, commuovere e sorridere, ci aiuta a comprendere che nonostante i cambiamenti della vita, che ci saranno sempre, dobbiamo sempre cogliere le cose belle e viverle perchĂ© prima o poi finiranno sempre per dare spazio a nuove. 
“Forse non bastava decidere di essere forti per esserlo davvero, perchĂ© bisogna sapere quanta forza si ha a disposizione e fare in modo di non sprecarla”

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