[BLOG TOUR] OGNI PICCOLA COSA INTERROTTA - SILVIA CELANI - GARZANTI


Buongiorno sognalettori! La protagonista del bellissimo libro di Silvia Celani, dal titolo “Ogni piccola cosa interrotta” edito da Garzanti, si chiama Vittoria. E’ una bella ragazza benestante di Roma poco più che ventenne, frequenta con profitto il terzo anno di Università alla Facoltà di Chimica e vive sola con la madre e i domestici in una casa meravigliosa; il padre era morto molti anni prima quando era ancora bambina, lasciandola in balia del nulla.



IL ROMANZO


Genere: Narrativa contemporanea
Data di uscita: 23 maggio 2019
Prezzo cartaceo: 16,90 €
Prezzo ebook: 9,99 €


Sono le nostre imperfezioni a renderci più forti. Sono loro a tracciare la strada delle nostre cose interrotte. «L’amore che ognuno di noi riceve ha la stessa funzione delle stelle per i navigatori. Ci indica la rotta. Rimane in fondo alle nostre tasche, così, ogni volta che lo desideriamo, ogni volta che ne sentiamo la necessità, possiamo accertarci che sia sempre lì affondandovi una mano.» Mi chiamo Vittoria e la mia vita è perfetta. Ho una grande casa e tanti amici. Non mi interessa se mia madre si comporta come se io non esistessi. Se mio padre è morto quando ero piccola. Se non ricordo nulla della mia infanzia. Se, anche circondata da persone e parole, sono in realtà sola. Io indosso ogni giorno la mia maschera, Vittoria la brava figlia, la brava amica, la brava studentessa. Io non dico mai di no a nessuno. Per me va benissimo così. È questo senso di apnea l’unica cosa che mi infastidisce. Quando mi succede, quello che ho intorno diventa come estraneo, sconosciuto. Ma è solo una fase. Niente potrebbe andare storto nel mio mondo così impeccabile. Ero convinta che fosse davvero tutto così perfetto. Fino al giorno in cui ho ritrovato i pezzi di un vecchio carillon di ceramica. Non so cosa sia. Non so da dove provenga. Non so perché mi faccia sentire un po’ spezzata e interrotta, come lui. Ma so che, da quando ho provato a riassemblarlo, sono affiorati ricordi di me bambina. Della voce di mio padre che mi rassicura mentre mi canta una ninnananna. Momenti che avevo sepolto nel cuore perché, come quel vecchio carillon, all’improvviso si erano spezzati per sempre. Eppure ora ho capito che è l’imperfezione a rendere felici. Perché le cose rotte si possono aggiustare e diventare ancora più preziose.


Con il passare degli anni Vittoria ha dovuto adattarsi ad una situazione affettiva inesistente: il padre, l’unica persona da cui aveva ricevuto amore vero, oramai non c’era più e la madre è una donna a dir poco fredda, arida e incapace di manifestare qualunque sentimento all’infuori di ciò che importa a lei … purtroppo Vittoria non è una sua priorità.
La nostra protagonista a questo punto della sua vita sente dentro di sé qualcosa che non va, qualcosa si è rotto in lei e ne è molto spaventata; tutto ciò le provoca improvvise crisi d’ansia acute, tachicardia, iperventilazione, giramenti di testa, terrore di poter morire da un momento all’altro: Vittoria soffre di attacchi di panico.

"Un buio che sembrava risucchiarmi l’aria dai polmoni, che sembrava volermi soffocare"

Vittoria però è una ragazza intelligente. Decide che è giunto il momento di chiedere aiuto a qualcuno perché vuole essere la ragazza che avrebbe voluto suo padre; vuole riprendere in mano la sua vita … vuole ritornare a respirare e a giocare con gli aquiloni.
Un aiuto importante lo riceve da una psicoterapeuta anche se, inizialmente, il loro rapporto è stato conflittuale; Vittoria non si fida di nessuno, non accetta alcun consiglio, erige un muro tra lei e la dottoressa, inconsciamente la vede come un’estranea e non come una persona che le sta tendendo una mano per risollevarla da quella situazione.
Vittoria si sente sola ma vuole rimanere anche da sola. Vive la sua solitudine in modo inconsueto, per lei è un rifugio sicuro dove nessuno, principalmente sua madre, può accedere … è una zona off limits per tutti, dove la sua mente è bombardata da mille domande senza risposta e una su tutte è quella che più le provoca sofferenza.

"Possibile che mia madre non percepisse ciò che stavo passando?Che fossi tanto trasparente per lei?E’ che succede alle cose che nessuno ha mai amato, pensai. “Si rompono e nessuno se ne accorge”

Tutte le persone che frequenta hanno smesso di suscitare in lei un vero interesse ed era diventata apatica in molte circostanze; la sua migliore amica diventa spesso un fastidioso passatempo: oramai la promessa che aveva fatto al padre da bambina si era perduta, smarrita nella sua memoria.

"Non nasconderai mai le tue ferite, promettimelo piccola mia. Perché ogni ferita guarita, ogni cosa spezzata, interrotta e poi aggiustata è più preziosa dell’oro."

Nella vita può accadere però qualcosa di inaspettato che ci colpisce violentemente e ci fa notare che non è tutto nero o bianco ma che esiste anche un meraviglioso arcobaleno; ed è questo che accade esattamente a Vittoria.
Durante un appuntamento non programmato con la sua psicoterapeuta scopre, partendo dalla ricostruzione di un vaso di coccio, la tecnica del kintsugi: una pratica zen in cui si riconosce che nulla dura, nulla è finito e soprattutto nulla è perfetto.
Mille cocci sparpagliati di un semplice vaso rotto che si cercano e che vogliono ricongiungersi  per ricostruire quello che erano un tempo, le ricordano che lei non è diversa da loro; però se si usa un po’ di colla con polvere d’oro tutti i pezzi ritorneranno dove devono stare, non si vedranno le cicatrici perché la polvere d’oro trasformerà un vaso rotto in un oggetto unico e speciale, molto più forte di prima perché ha ritrovato per sempre se stesso.
Vittoria ha qualcosa di concreto da aggiustare, è un vecchio carillon in frantumi che le aveva regalato il padre, l’unica cosa che gli trasmetteva veramente un po’ di serenità; a questo punto inizia un percorso di conoscenza di se stessa, del suo passato e del suo presente; decide che è giusto ed indispensabile soffrire per ricordare … solo nei suoi preziosi ricordi troverà la verità.
Quando si è pronti e convinti di una cosa può accadere che tutte le nostre certezze svaniscano lasciandoci in preda allo smarrimento: incapaci di vedere e credere, di riconoscere la nostra persona ma anche tutti quelli che ci sono stati vicini negli anni. Ci si sente svuotati e si ritorna ad essere indifesi come bambini ma siamo adulti e capaci di agire e proprio in circostanze del genere ci si para davanti un bivio: una strada ci porterà verso l’autodistruzione mentre l’altra ci offrirà un’opportunità importante.
Vittoria, forte e fragile come non mai, affronterà la verità sulla sua vita e sulla sua famiglia e con in mano il suo carillon impreziosito dalla polvere d’oro desidererà soltanto che qualcuno le sussurri all’orecchio:

"Eccomi, qui è la tua casa, qui sono io"

Dopo aver finito la lettura di questo meraviglioso libro ho anch’io qualcosa su cui riflettere; ho apprezzato molto gli argomenti trattati e su come sono stati trattati. Non è un’opera superficiale, sono state evidenziate ed affrontate le debolezze caratteriali comuni a moltissime persone che vivono in una società dove non è permesso sbagliare, dove l’indecisione e le sensibilità differenti dalla massa non vengono apprezzate ma viste da chi ne è coinvolto come una condanna a vita. Un “semplice” romanzo a volte porta ognuno di noi a dover rispolverare vecchie, piccole e grandi ferite; questo libro, pur avendo io alle spalle una vita totalmente diversa dalla protagonista, è riuscito in qualche modo a lasciare non solo sulla mia pelle una responsabilità diversa da madre rispetto a quella che credessi di avere.



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