[RECENSIONE] LA CANZONE DI ORFEO - DAVID ALMOND - SALANI EDITORE


Buongiorno sognalettori! Comincio l’anno presentandovi questo romanzo. Una sorta di fantasy che riprende in qualche modo la storia di Orfeo, che sicuramente qualche fortunato avrà già conosciuto a scuola! Io non ho avuto il piacere di conoscerlo tra i banchi, ma solo qualche anno dopo per curiosità e cultura personale, ma non solo… c’è un motivo più bello, che detto da una scrittrice può voler dire molto, ma non vi svelerò niente per ora!!! 
IL ROMANZO


Genere: Fantasy
Data di uscita: 27 settembre 2018
Prezzo cartaceo: 14,90 €
Prezzo ebook: 8,99 €


Claire adora la sua amica Ella. Sono inseparabili da quando giocavano insieme da piccole e da allora Claire protegge la sua dolce, svagata bellezza. Ora condividono con i loro amici i sogni di libertà e invincibilità che solo a diciassette anni si possono avere. Durante una gita sulle spiagge del Northumberland, Claire e i suoi amici sfidano la notte alle fiamme di un falò, dormono nelle tende e si risvegliano al canto di uno sconosciuto, comparso dal nulla. Il suo nome è Orpheus: chi lo ascolta si perde nella sua musica, rapito da un incanto antico e nuovissimo. Ed Ella ne sarà rapita più di tutti, così tanto che Claire non sa se esserne felice o preoccupata. Ma Ella e Orpheus non possono sfuggire al loro amore, è come se lo aspettassero da sempre. Un romanzo che è come un canto, il racconto di una grande amicizia e di un primo amore, dell’irrefrenabile vitalità e dell’immensa fragilità a cui espongono. Una riscrittura sorprendente del mito di Orfeo ed Euridice, un inno alla gioventù avventata, all’amore totalizzante e alla vita senza paure, nello stile lirico e visionario di Almond.

E’ il primo libro che leggo di David Almond. Il suo stile, devo dire la verità, mi ha fatto riflettere un po’. Una fantasia che non conoscevo. Quella fantasia che non ha a che fare con mostri, folletti, e tutti gli “animali fantastici” classici che troviamo quasi in ogni libro fantasy… ma qualcosa di “realisticamente surreale” (non esiste questo aggettivo, ma è ciò che penso). E’ come se avesse dato vita alla sua storia seduto su uno scoglio delle spiagge del Northumberland, e avesse ritagliato le parti più inquinate di quei luoghi, non solo limpide e fredde e inserito i suoi personaggi senza pensarci troppo. Una storia che si è stampata nella mia mente come un disegno fatto di acquerelli, un po’ sfocato: non colori intensi, non personaggi ben scolpiti con rifiniture nei bordi o altro ma così, sfocati, che si muovono a rallentatore. Non so se sono stata chiara! All’inizio mi ha incuriosito molto. Sembrava quasi reale, poi la fantasia ha cominciato a mangiarsi adolescenti e a sputare le loro parole. Questo l’ha reso moderno, molto attuale, ma ambientato nel nord della Gran Bretagna che non credo esista per davvero. O forse sì. Non ho voluto controllare perché voglio tenermi l’immagine di quelle spiagge così come le ho immaginate mentre leggevo questo libro. Una scelta che lo contraddistingue, non la classica Londra! 
Troviamo tanti personaggi, ognuno con un proprio vizio e follia! Tutti adolescenti di diciassette anni e con una voglia immensa di sentirsi liberi, Almond ha voluto che fosse chiaro fin dall’inizio. E hai ragione caro Almond, perché i giovani devono sentirsi così… devono prendere un autobus e viaggiare, fantasticare. Questo hanno fatto i suoi personaggi. Troppo giovani per raggiungere posti lontani, ma abbastanza grandi per raggiungere altri paesi del nord e creare la loro Grecia, la loro Italia con la magia dell’immaginazione. Tutto è possibile se lo si si crede possibile. 

Claire e Ella. Loro sono le due protagoniste. Due migliori amiche inseparabili sin da bambine. 
Claire adora Ella, la protegge continuamente, l’ammira, la vuole solo per sé, scrive di lei e sogna lei. E’ lampante l’amore che prova nei suoi confronti. L’autore ce lo fa capire in tanti modi, anche senza troppi veli. Ma un giorno, quando Claire parte senza Ella insieme ad un gruppo di amici per la loro piccola vacanza verso le spiagge del nord, succede qualcosa. Questo sarà il primo segnale che dividerà per sempre le due amiche. Tra un falò e l’altro, serpenti, delfini fantasma e bottiglie di vino scadente, compare un ragazzo. Orpheus e la sua lira. 
“Io sono l’uomo con il giubbotto e la lunga chioma e l’antica lira. Io sono colui che non può restare, che viene e va, colui che distoglie lo sguardo, quello che resta per un po’ e poi parte. Io sono colui che canta, sempre e ovunque.”
Arriva così, all'improvviso e incanta tutti con la sua musica e la sua voce, tutti, anche la natura. 
Sembra un dio sceso in terra anche per la sua bellezza. Lascerà tutti a bocca aperta e tutti si innamoreranno di lui, compresi i ragazzi. Ma è un tipo strano, non parla tanto, nessuno sa da dove viene ma soprattutto non resta mai nello stesso luogo, vaga in giro per il mondo a portare la sua musica. Claire decide di chiamare Ella e condividere anche con lei quel miracolo. Se ne innamora subito, i due si conoscono e sarà un colpo di fulmine in tutti i sensi. 
Ella Grey, adottata da una famiglia molto pignola, piano piano perderà se stessa per seguire il suo amato Orpheus, come se fosse la sua ragione di vita dalla nascita, il loro destino. 
L’adolescenza e l’amore sono un connubio molto pericoloso, spesso possono portare a scelte folli, ma non è forse così ad ogni età?!
“Forse essere umani, a qualunque età, significa un po’ essere pazzi. Ma forse le cose migliori che facciamo, e le cose migliori che siamo, nascono dalla pazzia.”
Non posso svelarvi tutto, dovete scoprire da soli ciò che accade da quel momento. 
Ebbene sì, il mito di Orfeo ed Euridice in chiave moderna. Viene ripreso nella simbologia e nei dettagli, e questo l’ho apprezzato molto. Se non si conosce il vero mito può sembrare un po’ assurdo, ma per chi lo conosce, bè… capirete. 
Venite a conoscere Bianca, Angeline, Sam, Carlo e soprattutto Orpheus, ma state attenti, vi conviene legarvi all’albero maestro come Ulisse per non essere attirato dal canto magico delle sirene! Io vi ho avvisati! La bellezza e la perfezione nascondono sempre qualcosa.
“La musica agitava i nostri corpi e danzavamo. La sentivamo echeggiare nei nostri petti e nelle nostre gole.”
Buon 2019 a tutti!! 





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