[Recensione] IL PAESE DEI MAGHI - Flavia Florindi - Watson Edizioni


Buongiorno Sognalettori, oggi, con estremo piacere, scriverò ciò che penso di un libro per ragazzi: "Il paese dei Maghi" di Flavia Florindi.


IL ROMANZO


Titolo: Il paese dei maghi
Autrice: Flavia Florindi
Editore: Watson
Data di uscita: 10 maggio 2018
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 272


«Come Hayao Miyazaki, Flavia sa riportarci con la mente alla magia che si nasconde dietro la parola Infanzia.» Eugene fuma troppo e si caccia spesso nei guai. Certo la vita in America non gli ha risparmiato nulla: un padre di origini italiane, schiavo del business, per il quale viene preso continuamente in giro; una matrigna egoista; poi le regole, le aspettative, il bullismo e le punizioni. Neppure il dolce ricordo di sua madre, morta quando lui era solo un bambino, basta a scaldargli l'animo. Ma quando tutto sembra precipitare, ecco che gli si presenta un'occasione irripetibile: partire per l'Italia, con un misterioso zio comparso dal nulla, alla riscoperta delle proprie origini. Le colline di Penne hanno in serbo per lui una marea di stranezze e di segreti. Armato di bicicletta, ma soprattutto di un talento che neanche immagina, Eugene è pronto a ricominciare. Dovrà affrontare molte difficoltà, fuori e dentro di lui. Ma questa volta non sarà solo. Età di lettura: da 12 anni.
Ho usato il termine "piacere" non a caso perché è stata una lettura che in qualche modo mi ha coinvolto personalmente, in quanto madre di un ragazzo adolescente; infatti, non bisogna fermarsi solo alla lettura del titolo perché in realtà in questo romanzo non c'è solo una storia avventurosa ma vengono affrontate le forti emozioni, le paure e i problemi che ogni ragazzo adolescente incontra nella propria quotidianità.
Il protagonista di questo libro si chiama Eugene Passali, un ragazzo di sedici anni, figlio di un ingegnere informatico italiano emigrato negli Stati Uniti; purtroppo orfano di madre e "rinchiuso" dopo le nuove nozze del padre in un prestigioso college: il Saint Patrick.
Qui per lui la vita non è affatto facile nonostante l'ambiente sia comunque accogliente. Eugene è la vittima predestinata del bulletto di turno che non si fa scappare mai l'occasione di provocarlo chiamandolo in maniera dispregiativa "Italy".
Eugene è un ragazzo che soffre molto: soffre per la perdita della madre avvenuta quando aveva solo dieci anni; soffre per la lontananza di suo padre che era prima il suo idolo e ora un perfetto estraneo; soffre per il fatto che ha sposato una donna superficiale che non gli ha mai dimostrato un briciolo di amore, anzi non lo vuole proprio tra i piedi.
Tutto questo porta Eugene ad avere un comportamento irascibile e a fare un uso spropositato di sigarette e birra.
A seguito di tutto ciò è coinvolto in più risse con Benjamin, il bulletto, e quindi ripetutamente messo in punizione. Ogni volta suo padre viene convocato a scuola ed ogni volta ha violente discussioni con lui.
Dopo l'ennesimo litigio con suo figlio, il padre, durante il rientro a casa ha un incidente automobilistico e finisce in ospedale; Eugene corre subito in ospedale e dopo una commovente riappacificazione tra i due il padre ha un attacco cardiaco e muore davanti ai suoi occhi.
Eugene è perso nel suo dolore, la testa gli scoppia e si sente per la prima volta veramente solo.
Prima dei funerali gli si avvicina un uomo che, pur non sapendo chi fosse, lo abbraccia trasmettendogli un'emozione rassicurante, una sensazione che gli ricorda casa.
Successivamente scopre che è un suo parente venuto dall'Italia per il funerale: era lo zio di suo padre con cui aveva vissuto prima di partire per l'America, e quindi si rende conto di non essere più solo al mondo, anche lui ha un parente.
Nei giorni a venire Eugene e lo zio Federico hanno modo di conoscersi meglio e prendono la decisione di partire per andare a vivere assieme in Italia, in un paesino abruzzese di nome Penne.
Il ragazzo è sereno ma al contempo impaziente di conoscere la sua nuova vita, una vita in un paese a lui sconosciuto che però significa l'inizio di qualcosa straordinariamente inusuale.
Eugene arriva in una bellissima villetta immersa nel verde. Suo zio ha a servizio una donna di nome Dorotea che vive nella dependance vicino alla casa con sua figlia Penelope.
La ragazza fa conoscere ad Eugene il paese ed anche Lucio, un bizzarro pel di carota che ben prestò diventa il migliore amico del nostro protagonista.
Altri due personaggi si avvicinano al nostro Eugene: la bellissima Samanta di cui si innamora perdutamente ed il presuntuoso e irascibile Saverio che ben presto ricoprerà, purtroppo per lui, il ruolo del bulletto del paese.
Inizia la scuola, Eugene frequenta il terzo anno del liceo di Penne e qui la storia si ripete ... purtroppo il temperamento impulsivo del nostro protagonista lo fa ripiombare in presidenza dopo aver fatto a botte con Saverio.
A tutti noi lettori sembrerebbe la classica lite tra coetanei scaturita a causa di una ragazza contesa ma durante una rissa Saverio rivela un segreto a Eugene che cambierà per sempre la sua vita.
A questo punto del romanzo tutto cambia ... Penne diventa "Il paese dei maghi", lo zio Federico "il Gran Maestro", Samanta "la strega", Lucio e Saverio dei "giovani maghi" ... solo Penelope rimane una normalissima ragazza.
Non voglio aggiungere altro alla storia perché è a questo punto che la sottoscritta, come sempre, non vuole far crollare la curiosità dei lettori e quindi vi lascio con una frase che lo zio Federico disse a suo nipote:
"La magia è l'altra faccia della scienza"
Dopo aver letto questo libro la mia impressione è assolutamente positiva, l'autrice è riuscita a trasportare la magia in un tipico paesino abruzzese descrivendo minuziosamente anche le bellezze di questi splendidi luoghi.
E' riuscita, tramite il protagonista, ad affrontare argomenti importanti come l'amore, la paura, la rabbia, il bullismo e i cambiamenti fisici che i nostri ragazzi inevitabilmente devono affrontare nel momento in cui stanno crescendo, in cui si stanno trasformando in giovani uomini.
Una cosa mi è veramente piaciuta in questo libro ... lo zio più volte parla a suo nipote con estrema dolcezza, atteggiamento che noi adulti dovremmo adottare sempre, facendogli capire che lui è libero, libero di scegliere se essere un uomo buono o un uomo dalle cattive intenzioni. Federico parla così ad Eugene nel momento in cui percepisce che il ragazzo ha bisogno di aiuto perché è difficile per lui comprendere se è il momento di usare la sua intelligenza o se comportarsi come un animale privo di ogni misura.
Solo Flavia Fiorindi capirà ora queste parole perché, come ogni brava scrittrice, mi dovrà togliere una curiosità (spero che non ci metta molto tempo) ... Avvocato Greese.

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