[Recensione] UN QUARTIERE TRANQUILLO - Caroline Eriksson - Nord


Buongiorno Sognalettori, eccomi oggi a parlarvi di un thriller psicologico tutto particolare, dove coesistono la storia nella storia, ed i personaggi nascondono non pochi segreti.
Sto parlando di "Un quartiere tranquillo" di Caroline Eriksson, pubblicato dalla casa editrice Nord.

Ogni vostro commento sotto al post e ben accetto.😉

IL ROMANZO

Titolo: Un quartiere tranquillo
Autrice: Caroline Eriksson
Editore: Nord
Data di uscita: 5 Luglio 2018
Genere: Thriller
Pagine: 333
Prezzo cartaceo: 16,90€
Prezzo ebook: 9,99€


Un matrimonio naufragato alle spalle, le aspettative dei fan, le richieste pressanti del suo editore: da quasi due anni Elena, un’affermata scrittrice, si sente prigioniera di un circolo vizioso, in guerra col demone della pagina bianca e senza nemmeno un’idea per il suo prossimo romanzo. Neanche trasferirsi in una deliziosa villetta a schiera in un quartiere tranquillo è servito ad alleggerire la pressione e a farle tornare l’ispirazione. Anzi, Elena si sente sempre più sola e vuota. Rispetto alla sua, le vite degli altri le appaiono molto più interessanti... Perfino quella degli Storm, la noiosa, prevedibile famiglia che abita nella casa accanto alla sua. Ma poi, osservandoli ogni giorno con maggiore attenzione, Elena nota alcuni dettagli stonati e il suo intuito, allenato a scandagliare le profondità dell’animo umano, le suggerisce che il brillante avvocato Filip e la moglie Veronica non sono affiatati e innocenti come vorrebbero far credere all’esterno. Incuriosita, Elena inizia a spiarli e a seguirli anche al lavoro, e le loro vicende quotidiane diventano la fonte d'ispirazione per il suo nuovo romanzo, i loro segreti i suoi colpi di scena. Fino a quando il confine tra realtà e fantasia non diventerà un velo impalpabile ed Elena non si convincerà di essere l’unica in grado di fermare una catena d’eventi che presto sfocerà in una catastrofe…
Quali segreti si nascondono dietro la porta accanto?
Ho letto questo libro grazie al suggerimento di Sara (la nostra Sara fondatrice del blog) e devo ammettere di essermi imbattuta in un libro alquanto particolare… più particolare di quanto mi sarei immaginata!

La trama è alquanto misteriosa e complessa (causa anche a degli escamotage narrativi dell’autrice che suddivide i capitoli in modo alquanto particolare… la cui suddivisione si capisce via via leggendo capitolo dopo capitolo… ma che non vi posso anticipare qui, per non spoiler are, ma fidatevi, lo capirete leggendo! 😉 ) e parla fondamentalmente di più misteri che si incastrano tra loro grazie ad un fattore comune, Elena.

Elena è la protagonista per la maggior parte del tempo narratrice, la quale si trova ad abitare in una villetta a schiera dove si è trasferita da poco, dopo una separazione volontaria di prova dal marito Peter.
Elena e Peter parevano fatti l’uno per l’altra, invece ora, dopo quasi un mese di tempo, Elena è ancora confusa, e seppure ami moltissimo il marito, non vuole sgarrare dalle regole che si sono dati: non contattare l’altro prima di un tot di tempo a meno che non ci sia un motivo estremamente urgente.

Un puzzle con due sole tessere. Una volta ho usato questa metafora in un romanzo, Quando la redattrice mi ha restituito le bozze, ho visto che aveva tracciato due segnacci rossi su quelle parole, aggiungendo a margine la spiegazione: Un po’ scontato. Non poteva sapere quant’era speciale, per me, quell’espressione. Stava solo facendo il suo lavoro e io ho accettato la correzione. […] Lo terrò presente, la prossima volta. Al prossimo romanzo vedrò di… Il pensiero smuore. Prossima volta? Prossimo romanzo? Ma chi voglio prendere in giro? È da quasi due ani che non scrivo una riga.

Elena è una scrittrice che ha già pubblicato 4 romanzi thriller, ma da 2 anni non riesce a scrivere neanche una riga… mai si sarebbe aspettata di venir colpita dal blocco dello scrittore, lei che ha sempre parlato – indirettamente – nei suoi libri di tutto quel che le capita e di chi conosce, senza che nessuno si sia mai accorto di nulla, nemmeno sua sorella maggiore (di 6 anni più grande) che ha sempre letto quel che Elena scriveva.
La sorella è anche lei sposata, suo marito si chiama Valter, ma hanno un comportamento alquanto particolare: ogni venerdì sera lo passano ciascuno per i fatti propri, hanno completamente smesso di andare in vacanza assieme e non hanno figli.
Sebbene il legame tra le due sorelle fosse molto unito quand’erano piccole, ora, a distanza di anni, dopo la morte della madre per malattia, e a causa della lontananza del padre (che pare si sia disinteressato completamente delle figlie da un pezzo, purtroppo), Elena non riesce più a confidarsi con la sorella come un tempo… anzi fa fatica a parlare di cosa le passi davvero per la testa, e a maggior ragione non vuole dirle nulla del suo luuuungo periodo di blocco dalla scrittura!

Ogni frase che le scrivo è un graffio. Tanto tempo fa, eravamo legatissime. Adesso nessuna delle due sa alcunché dell’altra.
Tuttavia nonostante non siano più così legate, la maggiore cerca di dare il maggior supporto morale possibile alla sorella minore, nonostante Elena sia un po’ restia a farsi aiutare e fatichi ad accettare tutti gli inviti a pranzo e a cena che le propone sua sorella, specialmente se lei si autoinvita lì da Elena.
I libri hanno sempre avuto un’enorme importanza nella loro famiglia, soprattutto per la madre… che possedeva una grandissima e ricca libreria. Ed è così anche ora per Elena, la quale nella villetta, tra scatoloni e cose ancora impaccate, non ha ancora sistemato nulla delle sue cose tranne la libreria, che ogni notte riordina e risistema con cura per occupare le ore notturne visto che soffre d’insonnia.
Ma allo stesso tempo la sua indole “investigativa” da scrittrice di thriller non la lascia in pace: è così che inizia a notare la famiglia della villetta di fronte, la cui cucina è decisamente ben visibile dalla sua finestra, e che Elena immancabilmente non smette di osservare.
Nota subito una coppia alquanto particolare, che non sono come sembrano: “Coda di cavallo” sempre tutta perfettamente in ordine ed elegante, e “Completo-Man”, sempre immancabilmente in completo. Sebbene sappia di doversi fare gli affari suoi, Elena non riesce a restare da parte, a maggior ragione quando una mattina, dopo che “Completo-Man”se ne è andato al lavoro, “Coda di cavallo” inizia a tranciare con una rabbia improvvisa, tutte le rose del mazzo che aveva appena finito di sistemare in un bel vaso.

E così, un po’ per caso, un po’ per soddisfare la sua insaziabile curiosità, Elena scopre che i vicini sono Veronica e Filip Storm: lui avvocato in uno studio aziendale, lei tutta perfettina talvolta, e altre assai più inquietante e strana, tanto da incuriosire e attrarre Elena come una calamita, ritrovandosi a pedinarla per strada pur di capire di più di questa sua vicina ”Coda di cavallo”.

Un’altra cosa che Elena scopre però è che nella famiglia Storm c’è anche un figlio, Leo, un 14enne magrolino, gran lettore, sempre con uno zaino pesante in spalla, il quale va in persona a presentarsi ad Elena… riconoscendola come la famosa scrittrice! Questo grazie al fatto di passare in biblioteca una marea di tempo, sempre col naso tra i libri… e anche perché vorrebbe moltissimo diventare anche lui uno scrittore!

Proprio tramite la conoscenza spontanea con il giovane degli Storm, Elena inizia a venire a conoscenza di dettagli inimmaginabili ed inspiegabili che la spaventano e attraggono contemporaneamente!
Per non parlare di quella improvvisa ed inarrestabile necessita di scrivere quel che sta scoprendo, quasi come se fossero le sue dita da sole che fremono per battere al computer una storia che si sta delineando nella sua testa, una storia così misteriosa ed inquietante che necessita di essere “fermata nero su bianco”.
Sua madre le diceva sempre «Scava nel punto in cui ti trovi.»…
Mi cade lo sguardo sul computer, che è ancora davanti a me, Le dita si muovono di volontà propria, aprono un nuovo documento, scivolano lungo la tastiera. Gli scrittori scrivono, dico bene? E io scrivo, adesso sì. Per la prima volta dopo tanto tempo scrivo qualcosa di mio, qualcosa di nuovo. Questa consapevolezza mi da un fremito un tutto il corpo.
[…] Non devo fare altro che selezionare tutto e premere il tasto CANCELLA. E fallo! Dimentica e passa oltre.
Sollevo la mano. Le dita restano sospese per un istante, poi calano sulla tastiera. Ma non premono CANCELLA. Cliccano su SALVA.
Così Elena asseconda il suo inconscio, alimentandolo da continui pedinamenti. Fino a quando…

[…] Eravamo diversi, il nostro amore era di un altro tipo. Questo accadeva prima che io scoprissi il segreto di mia moglie. Prima di tradirla con un’altra.
Ho trovato la lettura di questo libro decisamente particolare… perché particolare è sia la narrazione che la trama. Saltellante da un capitolo all’altro, ci si ritrova ora nei pensieri di uno ora in quelli dell’altro…. All’inizio si fa un po’ più fatica a capire, poi via via si prende mano e si intuisce chi stia pensando o descrivendo cosa… Insomma è alquanto intrigante e criptico, seppure i misteri non siano qualcosa di elaboratamente difficile da capire, una volta svelati.

Penso che lo scopo dell’autrice non sia quello di impaurire i lettori, ma piuttosto quello di stuzzicare le loro menti con interrogativi da sbrogliare, parlando di qualcosa che potrebbe davvero capitare nella casa accanto, perché in fondo…. Non si può mai sapere chi si nasconda dietro la porta della casa accanto! ;-)
Non l’ho trovato un libro che mi abbia conquistata particolarmente, nonostante ciò ho trovato la lettura scorrevole ed accattivante, e la mia innata voglia di scoprire i misteri mi ha portata a continuare capitolo dopo capitolo.
Lo stile narrativo è semplice e lineare, non contiene frasi elaborate né particolarmente lunghe, le descrizioni sono adeguate alla necessitò e lo stesso i personaggi prendono forma pian piano e non sono mai troppo “invadenti” sulla storia.

Mi sento di consigliare la lettura di “Un quartiere tranquillo” a chi ama i thriller, a chi piace venir stuzzicato da dettagli che non si svelano subito, a coloro che desiderano tenere la mente sveglia e attiva fino alla fine del libro, a chi preferisce i misteri psicologici che non i gialli dove la crudeltà e il sangue fiottano da tutte le parti.

Inoltre mi sento di consigliare il libro a chi vuole staccare un po’ la spina dalla realtà… senza discostarsene troppo.



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