[Recensione] COME FOGLIE NELL'ACQUA - Claudio Benazzoli - Leone Editore


Buongiorno Sognalettori, oggi vi parlo di una delle ultime pubblicazioni della Leone Editore, "Come foglie nell'acqua" di Claudio Benazzoli, un thriller ricco di suspense con un protagonista, già conosciuto, per i lettori che seguono da tempo l'autore.

IL ROMANZO

Titolo: Come foglie nell’acqua
Autore/Autrice: Claudio Benazzoli
Editore: Leone Editore
Data di uscita: 12 ottobre 2017
Genere: Thriller
Pagine: 200
Prezzo cartaceo: 11,90€
Prezzo ebook: -


Alla fine del XIX secolo, durante una breve gita con la moglie, il maestro Ezio Bonometti si trova di fronte a un mistero da dipanare e a un omicidio da risolvere: quello del parroco di Anfo, strangolato sulla riva del lago d'Idro, lo stesso che l'aveva convocato tramite un singolare messaggio per metterlo a conoscenza delle sue preoccupazioni relative alla presenza del male in paese. La colpa dell'omicidio viene attribuita a un cugino di sua moglie, Luca Seccamani, e la folla violenta e agitata dai più facinorosi è già pronta al linciaggio. Ma il maestro sospetta che non sia lui il colpevole, e scoperchierà il vaso di Pandora che sta all'origine dell'omicidio.


È il primo romanzo che leggo di quest’autore ma devo dire, che ne sono subito rimasta affascinata, le avventure del maestro Bonometti vi trasporteranno in un mondo parallelo dove la logica regna sovrana… ed è una logica geniale, credetemi!! 



Ezio Bonometti, 30 anni, è il maestro della scuola di Lemprato, sul lago d’Idro, dove si è trasferito da Milano e dove ha conosciuto la sua amata Giulia Debaldini, la donna che ha sposato e con la quale vive felicemente.


“Credo che non mi stancherò mai dei suoi occhi, dei suoi capelli, della sua pelle sempre troppo pallida. Mi sono innamorato di lei se non proprio al primo, di sicuro al secondo sguardo. Anche ora che porta il mio cognome, come la legge impone alle donne maritate, vedo sempre quella Giulia che mi ha stregato quando, appena trasferitomi da Milano, ho iniziato a insegnare nella scuola Alessandro Manzoni di Lemprato, piccola frazione, poco più di una manciata di case allineate lungo la riva del comune di Idro.”

Entrambi si stanno recando in barca ad Anfo, frazione sulla sponda opposta del lago, per una breve visita agli zii di Giulia ed il povero Ezio, tra una remata e un’altra, non può fare a meno di domandarsi cosa penseranno di lui questi altri parenti, viste le vicende che lo hanno coinvolto un anno prima, nell'arresto del suocero Quinto, reo confesso di omicidio e dato per che proprio per quelle vicende, tutt'ora non è visto di buon occhio dalla famiglia Debaldini.
Quello che trova, è un caratteristico paesino, arroccato sulla montagna e diviso in due dal fiume e una famiglia, i Seccamani, numerosa e variegata, che è ormai diventata la sua famiglia.
Ad accoglierli ci sarà Antonio, il più piccolo, che li condurrà prima in paese, a casa, da zia Luisa, donna vivace ma con qualche problemino di memoria, e poi al porto, dove gli uomini della famiglia, Vittorio e i figli Simone e Luca, lavorano come pescatori, con qualche incidente di troppo, li trova infatti, intenti a ricucire una rete lacerata di proposito.

Sorgono già in Ezio i primi dubbi e pensieri, per le occhiate che lo zio Vittorio lancia ai suoi figli e soprattutto per quel modo sfrontato e baldanzoso con cui si presenta Luca, ma accetta comunque di rivederli l’indomani, per provare l’esperienza della pesca e per cercare di conoscere meglio quei parenti a cui Giulia è tanto legata.
Al ritorno a Lemprato, dove essersi accertato che la scuola fosse pronta e sistemata per ripartire, trova in casa una donna che gli chiede il favore di leggerle una lettera speditale dalla sorella, favore che il maestro è solito fare a molti in paese.

“Riconosco immediatamente la minuta e ordinata scrittura del parroco di Anfo, quel don Adriano che non ho mai incontrato, ma che mi immagino persona seria e posata, attento al suo gregge e sempre disposto a dare una mano a chi ne ha bisogno. […] “Perché così pensieroso?” chiede Giulia rientrando. “Sei preoccupato per la sorella di Franca? Non c’era niente di terribile in quella lettera.” “Vero, a parte l’accenno alle tasse, ma non l’ho letta tutta.” “Ma, Ezio! Cosa dici?” mi domanda allibita; ma Giulia è una donna intelligente, ci mette un niente a capire che dovevo avere le mie ragioni per tacere qualcosa. “Cosa diceva? Cosa c’era scritto nella parte che non hai letto?” “Diceva: <<Maestro, non legga questo a Franca. Ho saputo che verrà ad Anfo per qualche giorno, avrei piacere di conoscerla di persona>>. Tutto qua.”

Così per mantenere il segreto dell’incontro che tanto sembra premere a don Adriano, i coniugi Bonometti decidono di incontrare e parlare con il parroco sfruttando il segreto del confessionale e l’indomani di prima mattina si recano ad Anfo, curiosi e preoccupati per quello che il Don avrà loro da dire.


“Da qualche tempo succedono cose strane, qui in paese.” “Strane in che senso, padre?” […] “Non posso dirle come sono venuto a saperlo, ma ad Anfo il male sta crescendo. Ha messo radici senza che me ne accorgessi e ora temo sia troppo tardi per sradicarlo.” […] “Mastro Bonometti, la prego, mi rendo conto che la situazione potrebbe sembrarle incomprensibile, ma io ho paura.” “Paura? Paura di cosa? Non può certo essere lei la persona oggetto dell’ostilità, del male cui accennava prima.” “No, certo che no, non temo per me, ma per l’anima di altri. Sento la tragedia incombere su di noi e non so cosa fare per tenerla lontano.” […] “Don Adriano, scusi se mi permetto, ma non mi ha ancora detto cosa si aspetta da me.” “Potessi saperlo!” esclama lui con un sospiro rassegnato prima di continuare. “Lei deve impedire che succeda il peggio. È l’unico di mia conoscenza in grado di farlo.”


Ezio uscirà da quel colloquio, perplesso e confuso e inizialmente non darà tanto peso alle parole del Don, ma ben presto, quando al ritorno dalla pesca troveranno il cadavere di un uomo riverso sulla riva del lago, morto strangolato, si dovrà ricredere, soprattutto perché di quell'omicidio verrà accusato Luca, cugino di Giulia.

Non vi dirò chi è l’uomo assassinato, vi toglierei il piacere di scoprirlo… quello che vi dirò è che vale veramente la pena leggere il romanzo!!!
Ben costruito, con un linguaggio d’altri tempi, elegante e sofisticato, che ipnotizza e affascina il lettore al punto che lo divorerete in poche ore, stupende le descrizioni dei luoghi, sarà come trovarvi davanti un quadro del luogo e vivide le sensazioni provate dai protagonisti.
Ricco di mistero e suspense, non riuscirete davvero a capire fino alla fine, intuirete, questo sì, ma rimarrete comunque a bocca aperta, perché le motivazioni di tutto questo vi sorprenderanno, per non parlare della logica e delle costruzioni di pensiero messe in atto dal protagonista, una qualità fuori dal comune!!!
A questo punto, vi saluto, consigliandovi caldamente la lettura di questo romanzo, che per chi mi conosce bene può sembrare strana, vista la mia propensione ai romance, ma davvero ragazze, lo stile dell’autore è qualcosa di imperdibile!!!
A presto, spero con altre avventure del maestro Bonometti!!

9 commenti

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    1. guarda io mi sono ricreduta parecchio su questo genere..

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  2. Complimenti per la bellissima recensione,si capisce che ti è piaciuto tanto. Questo genere piace molto anche a me.

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    1. davvero tanto Laura...da quando faccio parte del gruppo sono rovinata...adesso mi piacciono anche i thrille...prima ne leggevo pochissimi!

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  3. Che copertina meravigliosaaaaa!
    Bellissima recensione Patrizia, mi hai incuriosita.

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  4. Complimenti per la recensione Patrizia. ❤️
    Devo confessarti che dall'anteprima non mi aveva incuriosito più di tanto questo libro, ma leggendo le tue parole mi sono ricreduta, mi hai fatto venire voglia di immergermi in questa storia dai mille intrecci. ❤️
    Metto in lista. ❤️

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  5. Bella copertina..ma non ho letto mai il genere thriller

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  6. Bella copertina..ma non ho letto mai il genere thriller

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