Intervista a Chiara Trabalza "LIEVE COME LA NEVE"


Curiosi? Ecco l'intervista che abbiamo fatto a Chiara. 
Buona lettura.



Com' è nata questa storia?
Io penso sempre che uno scrittore deve scrivere ciò che conosce molto bene. Io non potrei mai avventurarmi in romanzi su argomenti di cui non ho la minima nozione e competenza perché non riuscirei a trasmettere al lettore nessuna emozione. Per calarmi davvero nel libro che sto scrivendo devo essere padrona delle cose che narro.  "Lieve come la neve"  descrive il delicato rapporto tra una bambina difficile, sofferente e silenziosa  e una giovane donna arrabbiata con la vita. Io conosco profondamente i bambini, adoro il loro modo di rapportarsi con gli adulti, amo i loro sogni, mi commuovo davanti alle loro paure, rimango sempre stupita davanti al loro modo originale e del tutto imprevedibile di reagire agli imprevisti della vita. Quindi non è stato difficile per me descrivere Viola, i suoi sogni, le sue paure, le sue lacrime, le sue risate. Scrivendo questo libro ci ho messo tutto il mio cuore. Ho sofferto , gioito, pianto, sperato, riso, insieme a Camilla, Andrea e Viola. Ho fatto il tifo, mi sono arrabbiata, ho sospirato, ho sognato insieme ai protagonisti del romanzo sentendomi viva, sentendomi parte di loro, sentendoli parte di me. La mia più grande speranza è che anche i lettori riescano ad emozionarsi leggendo il libro e che sappiano immedesimarsi nell'uno o nell'altro personaggio. Sapere di essere riuscita a suscitare sentimenti ed emozioni in chi legge sarebbe la soddisfazione più grande per me.

Puoi parlarci dei  personaggi?
Camilla, la protagonista indiscussa di tutto il romanzo, è una ragazza che all'apparenza risulta frivola e superficiale. Ha un bel lavoro, un ricco fidanzato e una frenetica vita mondana. Eppure spesso l'apparenza inganna. In realtà Camilla nasconde nel suo animo un passato doloroso che l'ha profondamente segnata e, per proteggere sé stessa e il suo cuore da altri dolori e da ulteriori delusioni che rischierebbero di annientarla, indossa ogni giorno una maschera, fingendo di essere forte, pensando di non meritare nemmeno di essere amata. In realtà Camilla è una sognatrice dotata di un animo sensibile, delicato e romantico.
Ethan è il fidanzato snob nonché capo di Camilla. La sua principale occupazione è viaggiare e fare la bella vita, possibilmente insieme a qualche bella donna. Camilla per lui è una facile preda da conquistare perché è terribilmente sola e bisognosa d'amore.  Ma Ethan non ne è affatto innamorato di lei e seguiterà soltanto a calpestarle il cuore.
Andrea è il timido e riservato vicino di casa di Camilla. Un ragazzo che non ama farsi notare, silenzioso e discreto, eppure è una presenza importante.  Sa capire il dolore di Viola e le fragilità di Camilla. E' una sorta di moderno principe azzurro, sa far battere il cuore e sa conquistare le lettrici fin dalle prime pagine del libro.
Viola è l'altra indiscussa protagonista del libro. Una bambina bionda dagli occhi verdi, muta e silenziosa, spaventata dagli eventi e ferita da una vita ingiusta che le ha tolto la sua mamma troppo presto. Si ritrova in una realtà nuova, con una zia che non conosce e che non ha mai visto prima. Eppure, con i suoi immensi occhi verdi e il suo piccolo coniglietto di peluche, suo unico amico, arriverà a toccare il cuore di Camilla e di ogni lettore.

C'è un messaggio particolare in questo libro?
Il messaggio fondamentale di questo romanzo è che nella vita tutto può accadere e anche i sogni possono improvvisamente realizzarsi. Per quanto il passato possa essere stato doloroso e per quanto il nostro cuore possa essere stato ferito e calpestato, non bisogna mai arrendersi né disperare perché la vita qualche volta riesce a sorprenderci con regali improvvisi e inaspettati. Alcune volte basta solo guardarci intorno e potremmo scoprire persone discrete e silenziose che sono come angeli pronti a tenderci la mano in un momento di bisogno.  E quello che a prima vista può sembrare uno scomodo imprevisto che manda all'aria i nostri piani potrebbe invece rivelarsi un incredibile dono che fa prendere alla nostra vita strade inaspettate e meravigliose. Proprio come Viola è stato un imprevisto e un dono per Camilla.
  
C'è un estratto che ti emoziona particolarmente?
Ci sono diversi punti del libro che mi emozionano. Se posso vorrei citarne due.

«Tu adesso sarai la mia mamma?» mi domandò con la sua voce sottile ma decisa, dolce ma allo stesso tempo ferma e risoluta. Era chiaro che pretendeva da me una risposta rassicurante ed era altrettanto lampante che aveva un estremo bisogno di sicurezze in quel momento. Capii di avere una grande responsabilità verso Viola, lei si stava rimettendo nelle mie mani, mi stava dando fiducia. Ma io ero pronta a compiere quel passo? Ero davvero pronta a rinunciare alla mia vita e alle mie comodità per una bambina che conoscevo in fondo solamente da due mesi? In quel momento tutte queste domande e mille altri dubbi e pensieri affollarono la mia mente facendomi vacillare. Ma in fondo la vita non è forse sempre un rischio? Ogni mattina, quando apriamo gli occhi, non sappiamo mai cosa potrebbe accadere dopo pochi minuti. L’imprevisto è sempre dietro l’angolo ed accettare i rischi fa parte del grande gioco della vita. Nessuno ci dirà mai quando arriverà la nostra fine ma possiamo sfruttare al massimo il tempo che ci è concesso di vivere. È inutile fare tanti progetti per il futuro se non si è nemmeno capaci di godere ogni attimo che ci viene concesso nel presente. Ecco, mentre ero seduta sul letto di fronte a Viola, persa nei suoi grandi occhi chiari, pieni di paura ma anche di speranza per il futuro, tutti quei pensieri attraversarono la mia mente e mi aprirono gli occhi. Sentii una strana sensazione di calore dentro il cuore e compresi che la mia vita futura sarebbe stata con Viola. Non avevo potuto riconciliarmi con Alessia e non avrebbe mai più saputo il bene che le volevo, ma potevo ancora riversare tutto quell’amore su sua figlia, su mia nipote, su Viola. Aveva solo me adesso ed io avevo lei. Questa consapevolezza mi bastava. Non rivolevo più la mia vita di prima, ero cambiata, quella piccola bimba e i suoi silenzi mi avevano migliorata. I suoi occhi mi trapassavano l’anima, i suoi impercettibili sorrisi erano un balsamo per il mio cuore, ogni sua lieve parola sussurrata era una meravigliosa conquista. Mi sentii invadere da una felicità improvvisa, da una gioia incontenibile. Mi sembrava di fluttuare nell’aria, come il primo uomo che mise piede sulla luna. Potevo ancora cambiare la mia vita, potevo afferrare al volo quella nuova meravigliosa opportunità che mi veniva regalata.
  
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«Voglio te. Tutta te intendo. Voglio il tuo amore, la tua fiducia, la tua paura, la tua insicurezza, le tue lune storte, le tue lacrime, le tue risate, il tuo adorabile broncio da bambina, tutto il tuo cuore ed ogni parte di te» rispose mentre si sollevava sulle braccia per guardarmi ancora meglio con gli occhi aperti, spalancati. Mi mancò il respiro per quanto amore sentii esplodermi dentro al petto e lacrime di gioia e commozione mi rigarono il viso. Nessuno mi aveva mai detto una cosa simile, nessuno aveva saputo amare ogni mio difetto, nessuno era stato capace di accettarmi per come ero senza la pretesa di volermi cambiare. Lui si mise a sedere e mi attirò a sé, abbracciandomi forte tra le sue braccia, tenendomi stretta come se avesse paura che potessi scappare via da un momento all’altro. Mi teneva come nessun altro aveva mai fatto prima. E in quel momento il mondo intorno a me scomparve, eravamo solo io e Andrea, avvolti in una bolla di sapone, come due naufraghi felici su un’isola deserta sperduta nell’oceano. Eravamo come due stelle comete che percorrono il cielo notturno, come due gabbiani liberi di volare negli spazi infiniti, come due eremiti solitari sulla cime della montagna più alta. Mi sentivo come un fiore delicato e lui era l’acqua che mi serviva per crescere. Lui era diventato il mio sole, la mia luna, il mio mondo, l’intero mio universo. Era quell'angolo segreto dove potevo rifugiarmi al sicuro, era il sentiero luminoso che guidava i miei passi, era il mio fiore di ciliegio, profumato e delicato che annunciava l'arrivo della Primavera. E l’amore che provavo dentro di me era così immenso che mi faceva male ma allo stesso tempo era così profondo che mi rendeva felice. Dopo tanto tempo, forse troppo tempo, mi stavo riprendendo quella felicità che troppo a lungo mi era stata vietata.

Non c'è due senza tre... Eccoci al tuo terzo libro. Puoi  esprimere un pensiero per tutti e tre?
 Quando scrivo ci metto sempre cuore, anima, sudore e gioia. Mi emoziono ogni volta che metto la parola "fine" ad un  romanzo e spero sempre di riuscire ad emozionare i lettori. Sono tutti e tre dei romanzi dolci e romantici, dove l'amore esce sempre vittorioso. Però devo essere onesta, questo terzo libro, "Lieve come la neve", mi ha dato qualcosa in più e quando l'ho terminato mi ha fatto scendere una lacrima di gioia e commozione. Perché in questo romanzo non c'è solo romanticismo e amore ma vi sono descritti anche temi delicati come la morte, la rabbia, il dolore, il perdono. E' una storia  intensa e commovente, dolce e delicata come una favola. Una storia che insegna che non è mai troppo tardi per cambiare la propria vita e riscrivere il proprio futuro. Ci sono cose che non si possono vedere con gli occhi ma si devono vedere con il cuore.


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