[RECENSIONE] RESPIRO SOLO SE TU - JENNIFER NIVEN - DeA


Buongiorno Sognalettori!
La recensione di oggi riguarda un libro che avrei scelto di leggere a prescindere, un libro che aspettavo da un po'... nato dalla penna di una delle mie autrici preferite. 

Sto parlando di “Respiro solo se tu” di Jennifer Niven, pubblicato in Italia dalla casa editrice DeA, che ringrazio enormemente non solo per il file digitale, ma anche per la preziosissima opportunità di incontrare l'autrice con un'intervista in video-conferenza.
Che emozione grande che è stata!!! 📖😊

Jennifer Niven vive a Los Angeles ma è cresciuta nello Stato dell’Indiana. Il suo primo romanzo, Raccontami di un giorno perfetto, è stato un sorprendente caso editoriale, bestseller in tutto il mondo e vincitore di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Mare di Libri 2016. Da Raccontami di un giorno perfetto è stato tratto un film Netflix con Elle Fanning e Justice Smith come protagonista e la stessa Jennifer Niven come sceneggiatrice.
Potete seguirla su Facebook, Twitter, Instagram, Tumblr, Pinterest, Snapchat, e su JenniferNiven.com e GermMagazine.com.



IL ROMANZO


Titolo: Respiro solo se tu
Autore: Jennifer Niven
Data di uscita: 13 Aprile 2021
Genere: Narrativa straniera contemporanea | Young Adult
Pagine: 465

Manca una manciata di giorni al diploma e Claudine non vede l’ora di trasferirsi a New York per andare al college e diventare una grande scrittrice. Adesso però pensa solo a come godersi l’ultima estate con le amiche. Il viaggio della maturità, le follie, i vestiti appariscenti, i ragazzi, la prima volta, il sesso… Ma vivere intensamente i diciotto anni non è semplice, se i tuoi genitori decidono di divorziare e tu sei costretta a trasferirti in un altro Stato. Su un’isola abitata solo da cavalli e trentuno persone. Letteralmente.
Il mondo di Claudine crolla come il più instabile dei castelli di foglie.
Non ha più radici, e i legami più importanti della sua vita sono spezzati. Ha capito che niente dura o vale la pena di essere amato. Non aveva calcolato che, tra quei trentuno isolani, potesse incontrare qualcuno come Jeremiah, armato di spray anti zanzare e pungente sarcasmo.
Ma i rapporti sono imprevedibili, Claudine lo sa: non puoi affidarti all’altro per respirare, perché all’improvviso potrebbe lasciarti. Forse però l’estate della maturità è anche questo: rischiare, ed essere pronti a ricominciare.

Nel suo romanzo più intimo e toccante, Jennifer Niven racconta i desideri e le pulsioni dell’animo in modo delicato e autentico, parlando direttamente al cuore del lettore.


Mary Grove, Ohio. È questo il luogo che Claude ha sempre considerato casa… Almeno fino a quando una notizia imprevista le crolla fra capo e collo.
Tutto sta per cambiare, e a quanto pare non in meglio, anzi!

Sento il suono delle mie parole, ma non ho la percezione del mio corpo, come se la vera Claude fosse lontana, lontanissima, e quella sul palco l’avesse soltanto sostituita. Non credete a una sola parola, sono tutte stronzate. Preparatevi a divorziare, a soffrire per amore, a essere traditi e a sentirvi completamente soli, per quanto siate circondati da persone.

Claudine Llewelyn Henry ha 18 anni, frequenta l’ultimo anno delle superiori e già sogna di andare al college lontano da casa per inseguire i propri sogni, anche se il futuro un po’ la spaventa…
Coi suoi capelli rossi tendenti all’arancio, corporatura smilza e molto lentigginosa, assomiglia enormemente alla madre Lauren Llewelyn, famosa scrittrice di saggi e romanzi storici.
Fin da quando Claude aveva 10 anni, aiuta la madre nelle ricerche e ama scrivere racconti... Caratteristica che l’accomuna moltissimo alla madre… e non al padre. Neil Henry infatti è un uomo molto più semplice e comune (a parte il fatto che sia daltonico), che lavora come rettore al college lì a Mary Grove.

La vita della protagonista non potrebbe essere più normale in apparenza: ultimo anno, carina, innamorata cotta di un ragazzo della scuola (anche se non gliel’ha mai detto) e piena di sogni.
Quello però che non si aspetta è che, ad una settimana dalla consegna dei diplomi, quando è tutta concentratissima ad organizzare il “viaggio di addio all’Ohio” con la sua migliore amica Saz durante la loro ultima estate da teenagers assieme, riceve una notizia devastante: i suoi genitori hanno deciso di separarsi… o meglio è il padre che ha preso questa decisione improvvisa, e ha anche chiesto alla figlia di non dire niente a nessuno, nemmeno alla sua migliore amica.
Ma come può Claude non dire nulla nemmeno all’amica che considera come una sorella e con la quale ha condiviso tutto fin dalle elementari?
Come può tenersi dentro questo grosso rospo e fingere che vada tutto bene, soprattutto perché, oltre alla separazione, c’è un trasloco imminente che farà di conseguenza saltare il suo viaggio di divertimento con Saz?

Fu una di quelle tragedie che mia madre, da scrittrice, definisce un momento cruciale: l’istante in cui la vita cambia all’improvviso e non ti resta che raccogliere i pezzi. Dice che in realtà ciò che ti definisce è come li raccogli, quei pezzi.

Non può essere vero! Questo è ciò che Claudine continua a ripetersi, sperando con tutte le sue forze che le cose tornino come prima e che la sua vita, già in procinto di cambiamenti, non venga del tutto spazzata via come da un uragano improvviso.

“A volte le cose finiscono, anche se non vuoi.”

Nonostante sia il padre a non volerle più nella propria vita, sono Lauren e Claude a doversene andare e anche con molta urgenza, portando con sé il gatto Dandelion… ma non il cane Bradbury, rimasto col padre.
La loro destinazione è un’isoletta sperduta al largo della Georgia, dove vive Addy la cugina di Lauren, che ha gentilmente dato loro in prestito la sua casa per l’estate.
Claude può arrabbiarsi, sbraitare, rifiutarsi, ma nulla cambia: deve assolutamente fare come dice sua madre, anche se è appena diventata maggiorenne. Perché non può lasciare da sola quella persona che sta soffrendo forse più di lei, la sua adorata mamma alla quale è così legata e che le assomiglia come una goccia d’acqua.
Peccato che l’isola dove sono dirette sia tutt’altro che un luogo allettante per una teenager moderna.

La mia prima impressione è che sia verde.
Verde ininterrotto da un’estremità all’altra. C’è più natura di quanta ne abbia mai vista in vita mia, ed è difficile da assimilare fino in fondo. L’isola sembra selvaggia e incontaminata. Non vedo case né altre costruzioni.

L’isola infatti – oltre ad essere sprovvista di connessione internet e rete telefonica – è una riserva naturale, piena di vegetazione, i pochissimi edifici sono tutti dipinti con colori sgargianti e vivaci, e tra i pochissimi abitanti fissi (sono solo 31 anime!!) Claudine fa praticamente subito la conoscenza di due ragazzi più o meno suoi coetanei:
Jared: 21 anni (anche se ne dimostra 16), occhiali da vista, un tipo molto cordiale e gentile, lavora sull’isola come lavoratore stagionale.
Miah (Jeremiah Crew): 18 anni quasi 19, fossette, capelli biondi, molto abbronzato, carattere spavaldo, non è un abitante fisso, ma va sull’isola ogni estate da quando aveva 13 anni.

Jared e Miah sono diversissimi tra loro, eppure entrambi riescono a smussare un po’ la furente ragazza che giunge sull’isola, disperata sia per la mancanza della linea telefonica, sia perché il suo mondo è stato totalmente ed irrimediabilmente rovesciato.

Solo leggendo il libro però potrete capire come e quanto la protagonista cambierà… anche grazie a questi due nuovi amici.

Per non parlare di quanto l’isola dia modo a Claudine di riflettere su moltissime cose, più di quanto non avesse mai fatto prima, e le offre l’occasione di dare libero sfogo a qualcosa che da sempre ama, seppure sia molto autocritica… la scrittura.

Lascio lì il messaggio, senza inviarlo né cancellarlo. Mia madre dice che a volte bisogna mettere per iscritto ciò che si sente, senza doverlo condividere per forza: magari la persona con cui sei arrabbiato non capirebbe, o non gliene importerebbe, quindi mandargli un messaggio o un’e-mail non farebbe che peggiorare le cose. L’importante è tirare fuori quelle emozioni.

Sicuramente la Claude che arriva sull’isola il primo giorno non è assolutamente la stessa di qualche giorno o settimana dopo! E questo perché riuscirà ad andare più in profondità anche nel sul lato introspettivo, sempre confrontandosi con qualcuno che si è conquistato la sua fiducia.

Ci rifletto su. «Quindi io faccio fatica a fidarmi perché altri mi hanno abbandonato e tu rovini le cose belle di proposito perché almeno così non ti faranno soffrire.»

Non è il primo libro che leggo di quest’autrice, ma anche sta volta sono stata trascinata all’interno del racconto, frase dopo frase, capitolo dopo capitolo e sono arrivata alla fine con un’idea sempre più sicura nella mia mente: amo il modo di scrivere di Jennifer Niven!!! 😉

Questo romanzo quasi autobiografico è certo una storia inventata, ma rispetto ai suoi libri precedenti ha qualcosa di diverso: l’autrice ha preso grande spunto dalla propria vita vera, ovviamente cambiando i nomi e i luoghi, ma molte delle sensazioni e delle situazioni descritte sono cose che ha vissuto davvero.
E ciò l’ho scoperto non solo leggendo i ringraziamenti finali dell’autrice, ma soprattutto attraverso l’intervista con lei a cui ho avuto la fortuna di partecipare, organizzata dall’efficientissimo staff della DeA, ho avuto modo di capire quanto questo libro sia stato per l’autrice come un figlio, un pezzo di vita e di cuore che ha inserito tra queste pagine con moltissima umiltà e coraggio.

Sicuramente la differenza, rispetto ai romanzi precedenti, è che la Niven non abbia potuto inventare tanto quanto avrebbe voluto perché, basandosi appunto sulla sua vita personale, sapeva già come sarebbe andata a finire, e la realtà è sempre meno poetica dell’immaginazione… per questo motivo si percepisce fin da subito una differenza narrativa tra “Respiro solo se tu” ed i romanzi precedenti.
Differenza che rende questo romanzo non meno bello, solo diverso e più reale.

Certo, ogni scrittore NON è obbligato a trarre spunto dalla propria vita, ma Jennifer Niven ha messo anche in questo libro qualcosa di personale, attingendo forse più di altre volte alla propria sensibilità ed empatia… aspetti che io sento molto affini a me come persona e come lettrice, e per i quali la ringrazio moltissimo!
Jennifer sa essere al contempo un’eccellente scrittrice, ed anche una persona meravigliosa, empatica, dolce, ispiratrice, ottimista e gentile con tutti coloro che soffrono, cercando di ricordare loro che valgono. Sempre.

Grazie Jennifer, sono davvero felice di averti “conosciuta” attraverso i tuoi libri!!! ♥

Per quanto riguarda invece l’intervista con l’autrice, sono stata molto incerta se pubblicarla o meno sul blog, perché ci sono altre bookblogger che hanno partecipato assieme a me che l’hanno pubblicato subito il giorno seguente, un paio di mesi fa.
Se da una parte era anche il mio intento, alla fine ho deciso di fare una cosa diversa: prendermi più tempo per assaporare meglio la lettura del libro e la conseguente recensione, e dirvi solo qualche piccola cosa in più oltre a tutto ciò che ho già scritto finora in questa recensione.
Jennifer Niven è una persona dolcissima, super disponibile e sorridente, e chiunque la segua già sui suoi canali social da anni come me, saprà bene quanto sia super attenta ai suoi lettori, soprattutto a quelli più giovani, sia offrendo opportunità di rispecchiarsi nei personaggi dei suoi scritti, sia condividendo frasi, citazioni e messaggi di supporto e di reciproca attenzione… perché per Jennifer, ancora così legata al suo io adolescente, ha provato sulla sua pelle cosa voglia dire soffrire davvero per tanti traumi che ti segnano per la vita.
Ma ha anche imparato pian piano a volersi bene, a voler bene alle persone che le sono accanto davvero e a dare conforto a chiunque stia passando un brutto momento, a chiunque abbia la necessità di essere ascoltato (anche qualora faccia fatica ad ammetterlo), e che un piccolo e semplice gesto di spontanea gentilezza può cambiare la giornata al prossimo… e anche migliorargli la vita.

Inoltre, da super lettrice accanita qual è sempre stata, Jennifer ha non solo ringraziato noi lettori per tutto quello che facciamo per lei, ma soprattutto ha raccontato quanto la lettura e la scrittura siano stati importanti nella sua vita e continuino ad esserlo tutt’ora.

Ammetto di aver assistito all’intervista in video conferenza per tutto il tempo col sorriso sulle labbra e gli occhi a cuoricino ed ero molto felice di questa splendida opportunità!! 😊 Quindi ripeto i miei ringraziamenti alla casa editrice per un’opportunità simile!! 🧡

Non mi resta che consigliarvi non solo la lettura di “Respiro solo se tu”, ma anche di tutte le opere dell’autrice, perché in esse troverete conforto, sostegno, emozioni forti e anche tanta tantissima forza di essere come siamo, umani, imperfetti e speciali.

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