[RECENSIONE] I giorni dell'amore e della guerra. LA BASTARDA DEGLI SFORZA. 1 - CARLA MARIA RUSSO - PIEMME


Buongiorno Sognalettori,
eccomi tornata a parlarvi di un altro libro, "La bastarda degli Sforza" di Carla Maria Russo, pubblicato da Piemme.

Carla Maria Russo è appassionata di ricerca storica e adora le biblioteche, dove trascorre parecchio tempo.
Per Piemme ha pubblicato con successo La sposa normanna, Il Cavaliere del Giglio, L'amante del Doge, Lola nascerà a diciott'anni, La regina irriverente, La bastarda degli Sforza e I giorni dell'amore e della guerra, questi ultimi dedicati alla figura di Caterina Sforza. Nel 2017, sempre per Piemme, ha pubblicato Le nemiche.


IL ROMANZO


Titolo: I giorni dell'amore e della guerra. LA BASTARDA DEGLI SFORZA. 1
Autore: Carla Maria Russo
Data di uscita: 16 Marzo 2016
Genere: Narrativa italiana storica
Pagine: 368


1488. Caterina Sforza, vedova di Girolamo Riario, signora di Forlì e Imola, non è una donna come le altre. Lo sanno bene i grandi signori d'Italia, da Lorenzo Medici a Ludovico il Moro, al papa in persona, i quali ne cercano l'alleanza non solo per la posizione delle sue terre ma anche per l'ingegno di colei che le possiede. Nessuno può credere, quindi, ricordando Caterina, sola, dopo l'assassinio del marito, capace di sacrificare i suoi stessi figli per difendere la rocca di Ravaldino in cui si è asserragliata, che possa perdere forza e scaltrezza per colpa di un uomo. Proprio nei giorni della rischiosissima lotta contro i nemici che hanno ucciso Girolamo Riario, infatti, Caterina incontra un uomo capace di suscitare in lei una passione così impetuosa da distoglierla dai suoi doveri e dalla sua inflessibilità. Si chiama Giacomo Feo ed è uno stalliere, un individuo indegno di lei, del suo rango, anche solo del suo interesse. Ma la Tigre, fin da bambina, ha dimostrato a tutti di avere un carattere indomito e in quella storia clandestina e pericolosa si lascia condurre con lo stesso furore che l'ha sempre sostenuta in battaglia. Accecata dall'amore, non si rende conto che in molti tramano nell'ombra per privarla della reggenza sulla signoria di Forlì. Spetterà a Caterina scegliere tra la vita che crede di meritare e il ruolo per cui è nata. E non sarà una scelta facile.



Protagonista indiscussa del romanzo è Caterina Sforza: le girano intorno, come pianeti, tante figure maschili che, impauriti o affascinanti da questa donna forte e carismatica, la amano e la temono.
Questo è il seguito de "La bastarda degli Sforza" che descriveva la vita e la crescita di un personaggio femminile talmente forte e battagliero da essere soprannominato la tygre.

Un romanzo storico questo consigliatissimo, non solo perché sembra di vivere in quel Rinascimento Italiano fatto di tante figure storiche come: Ludovico il Moro, Isabella D'Este, i Medici, i Borgia e il genio di Leonardo da Vinci, ma anche perché è avvincente nelle descrizioni delle battaglie, dei luoghi e delle vicende narrate.
Leggere questo libro è diventata per me una ricerca, un voler approfondire i fatti storici di un nostro lontano passato ma che senza quello non ci sarebbe questo presente dove vivo.

Caterina Sforza è salita nell'Olimpo delle mie figure femminili preferite.
Temeraria, vendicativa, sensibile ai fabbisogni del suo popolo, ha regnato lottando contro i pregiudizi del suo tempo, là dove le donne erano considerate solo mezzi per dare degli eredi maschi, oggetti da barattare per matrimoni strategici celebrati solo per sancire alleanze.
La tygre ha dimostrato che oltre la forza aveva anche il cuore aperto ad amare, nonostante abbia subìto tante prepotenze dagli uomini.

Fare la recensione di questo libro è l'occasione per parlare di tanti sentimenti che mi hanno accompagnato durante la lettura.
Mi sono arrabbiata perché non mi è piaciuto apprendere come gli intrighi politici italiani erano macchinati ai fini di portare potere nel proprio staterello e mai per l'unione dell'Italia o del popolo e la triste realtà è che niente è cambiato!

Poi invece mi sono divertita accanto a Caterina a seguirla nelle sue decisioni, nelle sue strategie, insomma, sono entrata nella sua testa e ho fatto il tifo per lei perché aveva quella determinazione che vorrei tanto avere io, o almeno così eccezionale.
Mi sono emozionata per la sua storia d'amore e ho capito che quando noi donne ci innamoriamo diventiamo cieche e vulnerabili, anche coloro che sono forti e indipendenti.

Vi lascio con questo pensiero tratto da uno scritto di Caterina estrapolato nel romanzo in discussione:

Da quando lui era entrato nella mia vita, io avvertivo un senso di pienezza e benessere che non mi abbandonava mai e che nessuna circostanza esterna riusciva a scalfire. La felicità aveva cessato di essere una condizione effimera...

Io credo che tutti noi abbiamo bisogno d'amore, è lo scopo per cui siamo venuti al mondo. Non esiste potere, fortuna o ricchezza più grande dell'amore!
L'amore qui e adesso...

L'uomo è stato creato per essere felice. Non mi riusciva più di credere in un Dio - ammesso che vi avessi mai creduto - che ci chiama all'esistenza per poi infliggerci sofferenze. Forse, riflettevo, è l'uomo stesso, con le sue azioni, che crea e determina i presupposti della sua infelicità e dolore, in molti modi, abbandonandosi e lasciandosi dominare dalla sua natura instabile, dalle passioni negative e malvagie...

Libro super consigliato, naturalmente sarebbe meglio recuperare il prequel.






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