[RECENSIONE] DOMANI ANCORA - GIOVANNA UCCHEDDU - LA ZATTERA EDIZIONI


Cari amici lettori sognatori, oggi vi racconterò la storia di una famiglia apparentemente normale che però ci porterà inevitabilmente a riflettere sulla personalità di chi ci sta accanto: persone a cui vogliamo molto bene e altre che, nostro malgrado, dobbiamo frequentare per svariati motivi. Tutto questo è possibile grazie al libro “Domani ancora”, Edizioni La Zattera, scritto da un’altra bravissima autrice sarda, Giovanna Uccheddu.

IL ROMANZO

Genere: Narrativa Contemporanea
Data di uscita: 01 Gennaio 2018
Prezzo cartaceo: 18,00€
Prezzo ebook: 3,49€

Scegliere. Ad ogni costo. Pur di fare la cosa giusta. Anche se è difficile: soprattutto negli anni Trenta, quando le coscienze degli italiani sono narcotizzate dal rigore e dalle fanfare del Regime. In questo contesto, Giacomo Roya decide di rinunciare agli ideali giovanili per allinearsi al potere fascista e garantire ai propri cari una vita sicura. Lo fa soprattutto per suo figlio Simone che da troppo tempo, ormai, cammina sul filo del baratro pur di seguire una passione politica che lo costringerà a sacrificare privilegi e ricchezze, non solo per sé ma anche per la figlia Nina. Anche lei, come i fratelli Josto e Bianca, sceglierà di sfidare il destino pur di ricamarsi un futuro che le somigli e non più servito in sorte su un piatto d'argento, al momento della nascita. Guido Loi, invece, mosso dall'ambizione e dal desiderio di ascesa sociale, a trent'anni ha già raggiunto ricchezza e successo. Aggredisce la vita a morsi e coglie tutte le opportunità di godimento. Il Ventennio abbatte in un soffio i rigidi steccati fra le classi sociali, favorendo l'improbabile incontro tra Guido, l'uomo che si è fatto da sé, e Nina, la discendente di un'antica famiglia caduta in disgrazia. Un incontro che porterà scompiglio, imponendo ai due scelte nuove e sempre più difficili, alle quali, però, non sembrano essere preparati. Come l'esercito italiano che, proprio in quei mesi, si addentra fiducioso nella palude di un conflitto mondiale che si rivelerà presto colmo di dubbi e vuoto di certezze.


Siamo nella bellissima città di Cagliari nel 1939, dove una famiglia molto facoltosa rinuncia a tutto il suo patrimonio perché il capo famiglia, Simone Roya, decide che è più importante rimanere fedele ai propri ideali socialisti piuttosto che vivere nella falsità. Simone Roya infatti si rifiuta categoricamente di avere quella maledetta tessera del partito fascista,  che gli avrebbe potuto permettere di continuare con la sua vita di sempre, nonostante il disappunto della sua famiglia.
Ma chi è la famiglia Roya protagonista del nostro libro? Da generazioni è una famiglia rispettabile, con una solidità economica invidiabile, uomini colti che svolgevano una professione di rilievo all’interno di una società “chiusa”, dove le donne si occupavano della gestione della casa e dell’educazione, alquanto rigida, dei figli.
Giacomo Roya era il nonno, musicista di fama e decisamente anticonformista in giovane età, che da anziano si trasforma in uomo rigoroso senza mezze misure che deve gestire, in un periodo storico particolare, i tre figli che hanno scelto di vivere delle vite totalmente diverse tra loro.
Il figlio maggiore era Francesco, generale e procuratore presso il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato; Simone invece aveva scelto di diventare notaio a Cagliari: marito amorevole di Isabella e padre di Josto, Nina e Bianca, era uno stimato professionista e punto di riferimento per molte famiglie facoltose ma che aveva delle ideologie politiche ben lontane da quelle del Duce; infine c’era la dolce Caterina, unica figlia femmina che aveva deciso di stare vicino al padre Giacomo, accudendolo e sopportando sino alla sua morte tutte le sue manie, rinunciando così a farsi una famiglia tutta sua.
Tutto parte da questa apparente situazione familiare tranquilla che verrà parzialmente sconvolta dopo la morte del patriarca Giacomo.
Non ho mai creduto nella rivoluzione Fascista. Sono sempre stato, e sempre resterò, un socialista convinto.
Queste poche righe descrivono esattamente cosa porterà alla “rovina” la famiglia di Simone Roya: da famiglia rispettata e ammirata, a una famiglia cagliaritana qualunque che dovrà guadagnarsi il pane ogni giorno, senza mai avere ripensamenti su ciò che sono stati e su ciò che hanno irrimediabilmente perso.
Quanto può influenzare il senso del dovere e di giustizia di un padre sui suoi figli? Sicuramente moltissimo; succede ai giorni nostri ma lo è stato anche in questo romanzo storico dove, Simone Roya, ha saputo trasmettere ai suoi tre figli fierezza, onestà e rettitudine, mettendo sempre davanti a tutto, ciò che è più importante per lui: l’amore e il rispetto all’interno della propria famiglia. 
Infatti l’orientamento politico di Simone gli farà perdere il lavoro di notaio e dovrà adattarsi a fare il maestro di periferia; sua moglie Isabella perderà la sua bella casa e la servitù ma saprà rimanere sempre una dignitosa padrona di casa; Josto inseguirà comunque il suo sogno di diventare aviatore; Nina riuscirà a diplomarsi e poi, studiando di notte, raggiungere l’obiettivo di una laurea in lettere; la piccola Bianca, di nome e non d’aspetto, invece riporterà magnificamente su tela il mondo che la circonda diventando precocemente una pittrice dalle doti indiscusse.
La protagonista principale di questo libro è però Nina, la secondogenita, una ragazza che, nonostante la sua apparente fragilità, riuscirà nel suo piccolo a cambiare la sua vita, facendo comprendere a pieno che le persone hanno sempre e comunque la possibilità di crescere e diventare migliori più di quanto si creda.
Lei dovrà affrontare l’essere donna in un contesto storico dove il suo ruolo è relegato solo al focolare domestico; soffrirà per un rapporto difficile con la madre e per un amore complesso che la lascerà inerme, ma ciò non sarà sufficiente a fermarla.
Nina è senza dubbio una donna che non ha mai smesso di credere in se stessa, soffre per le ingiustizie e i pregiudizi di quel tempo, studia e si impegna per raggiungere i suoi obiettivi ma per i lettori è soprattutto un animo sensibile, una donna buona che arriva al cuore di tutti coloro che hanno dei sogni e che non hanno paura del sacrificio pur di raggiungere un traguardo tanto desiderato .
Sono convinta che in questo periodo, dove la nostra società spesso ci fa sprofondare in problematiche complicate da affrontare, il libro “Domani ancora” possa in qualche modo ricordarci che non è la prima volta che tutti noi abbiamo dovuto contare solo sulle nostre forze e che in fondo, qualche privazione, può essere la soluzione a tutto ciò che ci spaventa facendoci ritrovare il coraggio di osare.
L’autrice, pur avendo mantenuto sempre una delicatezza particolare nella scrittura, che ci ha fatto senza alcun dubbio innamorare dei protagonisti, è riuscita comunque a inserire dei dettagli che ci condurranno alla riflessione: pensieri profondi sulla nostra esistenza, e bisogna dargli atto che è riuscita perfettamente a portaci dove voleva lei... noi siamo i soli responsabili delle nostre scelte, sia nel male che nel bene, le quali ci condurranno verso un futuro, verso un domani tutto nostro.
Ora ti chiedo di guardare il mio cuore, di non lasciare i principi che proclami solo sulla carta , ma di viverli davvero,
Grazie Giovanna Uccheddu per queste pagine di speranza e di voglia di vivere.
Meraviglioso, confortante, incoraggiante

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