Recensione: "CANTO DI NATALE" a cura di Valentina Cebeni

Amici del blog Diario di un sogno, buon dicembre (e buone letture) a tutti voi!
Per onorare il mese che più amo proprio perché porta in dono a tutti i giovani cuori del mondo (perché possiamo riempirci di rughe, ma il cuore no, lui non invecchia mai) la magia del Natale, ho pensato di parlarvi di un libro che credo tutti, o almeno molti di noi, hanno letto sui banchi di scuola: Canto di Natale, di Charles Dickens.


IL ROMANZO

Titolo: Canto di Natale
Autore: Charles Dickens
Editore: Bi Classici
Genere: Narrativa | Classici
Prezzo ebook: 0,99€


Nella fredda notte che annuncia il Natale, il vecchio Scrooge, visitato dal fantasma del suo vecchio socio in affari, si trova a compiere un doloroso viaggio nel passato, nel presente e nel futuro della sua miserevole vita.
Una grande storia sulla possibilità di cambiare il proprio destino. Una riflessione sull'equilibrio difficile fra il presente, il passato e il futuro. Una denuncia dello sfruttamento minorile e dell'analfabetismo. Ma soprattutto una favola, una delle più commoventi che siano mai state scritte.
La storia è quella di Ebenezer Scrooge, un terribile e avaro uomo della Londra del primo ‘800, la cui avversione per il Natale e Dio lo porteranno a smarrire la propria anima rendendolo un essere meschino e abbietto, insensibile persino alle numerose difficoltà del suo dipendente Bob, il quale vive in uno stato di indigenza e ha un figlio gravemente malato. Scrooge, tuttavia, pur conoscendo la situazione del suo impiegato non si lascia impietosire, e anzi obbliga Bob a presentarsi al lavoro persino la vigilia di Natale.


“Se potessi fare a modo mio, ogni idiota che se ne va attorno con cotesto "allegro Natale" in bocca, avrebbe a esser bollito nella propria pentola e sotterrato con uno stecco di agrifoglio nel cuore. Sì, proprio!”

Il destino, però, gioca a dadi con la vita del vecchio Ebenezer, perché proprio durante la notte di Natale lui riceve la visita del suo defunto socio Marley, orribilmente sfigurato dalle colpe che trascina con sé dalla sua vita terrena, il quale gli annuncia la venuta di tre spiriti: quello del Natale passato, del Natale presente e del Natale futuro. Una visita, quella del fantasma del suo vecchio socio, che tuttavia non riesce a scalfire la meschinità di Ebenezer, il quale dopo la scomparsa dello spirito va a dormire.


“La via che gli uomini seguono presagisce una fine sicura se essi vi perseverano, ma, modificando quella via, anche la fine deve cambiare.”


Ma è proprio in quel momento, mentre lui riposa nel suo letto, che si paleserà il primo degli spiriti che lo condurranno nel viaggio della sua vita, dall’infanzia infelice, trascorsa in collegio con la sola compagnia della sorella, e un’avversione crescente per il Natale, concretizzatasi con la seconda visita, quando lo spirito del Natale presente gli darà prova del suo egoismo mostrandogli la povera ma dignitosa tavola di Bob, il cui figlio è in grave pericolo di vita se lui non si deciderà a pagare il giusto salario al padre. Ebenezer brontola, malgrado nel suo cuore inizi a farsi largo una piccola luce, ma sarà lo spirito del Natale futuro, quello che gli mostrerà la sua morte e la derisione di coloro che lo conoscevano come un vecchio insensibile e tirchio, a sollevare il velo di odio e spingere Scrooge a ravvedersi, e a tornare a celebrare il Natale e l’amore per il prossimo.


“Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di tenerlo con me tutto l’anno.”

Potrei scrivere fiumi di parole su questa storia e non sarebbero comunque sufficienti a trasmettere a voi il piacere di ritrovarsi nella Londra della rivoluzione industriale, così sporca e malmessa eppure integra nei suoi principi, nella poesia di due manine che tentano di scaldarsi alla luce fioca del camino. Non saprei descrivervi se non utilizzando le esatte parole di Dickens la magia delle atmosfere sospese, la struggente meraviglia di scoprire le fragilità di un uomo odioso, che qualsiasi lettore detesta sin dalle prime battute, che pure dentro di sé custodisce una ferita mai sanata, che solo la magia del Natale e dell’amore sapranno guarire.
Ma non pensate a niente di particolarmente zuccheroso, no no! Le visioni che gli spiriti ci regalano spesso gelano il sangue, Marley stesso è una presenza che infesterebbe i sogni di qualsiasi bambino, eppure…eppure l’autore con la sua prosa, con le atmosfere fiabesche, riesce a rapire il lettore portandolo per mano nella vita di Scrooge, che per alcuni, a volte tanti, aspetti, è un po’ quella di tutti noi. Di tutti quelli che hanno bisogno di ritrovare l’amore per il Natale, per sé stessi e il prossimo.
Con questo breve viaggio nella letteratura inglese auguro a tutti voi che state leggendo queste righe di godere appieno del calore degli affetti, del piacere di ritrovarsi intorno a una tavola contornati dalle luci del Presepe e di un albero decorato di  palline e ricordi tramandati da generazioni, fra tombolate e tante risate.
E naturalmente vi auguro un Natale ricco di meravigliose letture e un nuovo anno di storie tutte da scoprire!


Valentina Cebeni

6 commenti

  1. Letto l'anno scorso, troppo bello e magico! Mi piacerebbe rileggerlo anche quest'anno la sera della vigilia, ma non so.

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  2. La mia lettura da bambina ♡
    Adorabile!

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  3. È sempre attuale e bellissimo, adoro questa storia e non mi annoierà mai!!! Bella recensione :) ti auguro buon Natale e tante nuove letture e consigli per noi, io ti aspetto! :D

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Ottima scelta, Valentina! Un caro augurio di buon Natale a te a a tutto il blog Diario di un sogno

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